Che fossero una strana creatura mutante si sapeva già. Perché, vai a capirli fino in fondo i Bachi Da Pietra con quelle ambizioni letterarie ma, allo stesso tempo, con quelle enormi ghiandole che secernano ormoni di adrenalina. Nuovo album, nuovo mucchio di canzoni aspre come un crampo al polpaccio, ecco Necroide. Un albo che segna in maniera definitiva la trasformazione del baco in ciottolo spigoloso. Meno minimalismo, meno blues, meno ombre, più follie, ritmo e note variabili.
I BDP si sono stufati del concettualismo e infatti, le chitarre metal che attraversano i pezzi, quasi non ce le aspetteremmo; e la voce così sciolta in Slayer & The Family Stone di Giovanni Succi è un messaggio di discontinuità. I nuovi Bachi, insomma, si vogliono divertire. È chiaro. Quasi dichiarato.
E quindi, dentro a questi pezzi muscolari, c’è in realtà una risata gracchiante che non si sente solo perché sovrastata dall’elettricità. E provateci a leggerla la tracklist tutta d’un fiato, passando titoli come Virus del male, Feccia rozza, Cofani funebri, Sepolta viva… capirete che il binomio “ghigno cattivo/cazzeggio” è la linea guida che hanno seguito i nostri per questo nuovo episodio.
Il risultato? Uno zappismo (nel senso di Frank Zappa) che spesso infastidisce e mai diverte del tutto. Canzoni “tamarre” che falliscono entrambi gli obiettivi: quello dell’ironia e quello dell’hard rock variegato. E poi, cari Bachi, va bene tutto, ma lasciatevelo dire: Apocalinsect, con la voce di Succi completamente deformata da un vocoder, va oltre ogni inquietante mutazione genetica.
(2015, La Tempesta)
01 Black Metal il mio Folk
02 Slayer & The Family Stone
03 Fascite necroide
04 Tarli mai
05 Voodooviking
06 Apocalinsect
07 Virus del male
08 Feccia rozza
09 Cofani funebri
10 Sepolta viva
11 Danza macabra
IN BREVE: 1,5/5