Age Of Consent
New Order
“Power, Corruption & Lies”, 1983
Una natura morta. Sembra un quadro dell’800. Sì lo è. Ci sono rose, gerani, una blanda cesta di vimini e un fondo grigio. Poi però, in alto a destra, un inserto arcobaleno (figure geometriche) ci riporta all’oggi. Sono passati tre anni dalla morte di Ian Curtis, un cataclisma per i Joy Division. Ma Ian era una natura morta già da un pezzo. Un petalo in equilibrio a cui basta poco per cadere. Come si ricomincia da una botta simile? C’è un modo? Risposta: si ricomincia con un altro nome e con un pezzo così. Una corsa: scappa la chitarra, lo insegue il ribollire della batteria di Morris, sotto il basso palpitante di Hook è un calabrone che si posa s’un fiore e poi, poi quella tastiera: uno squarcio di tela. Il taglio di Fontana. In quello strappo la fine dei Joy Division e la nascita dei New Order, in quella traiettoria elettronica l’addio definitivo ad un amico, la prospettiva che cambia, il vento che spazza via le nuvole, gli anni che passano. E Sumner canta cristallino, pulito con urletti e ammiccamenti un testo che parla di amori “pericolosi”, di differenze di età o di nuovi orientamenti (l’arcobaleno in copertina?). L’atmosphere, insomma, è cambiata.