Communication Breakdown
Led Zeppelin
“Led Zeppelin”, 1969
Robert è un ragazzo dal petto villoso e i boccoli biondi. Si dice sia un fenomeno a letto, si dice che le donne gli si gettino alle caviglie dopo il sesso, quasi a implorarlo di averne ancora. È un dio Robert. Come ve lo immaginate Apollo se non riccio, ugola infuocata, occhi chiari, magrissimo e mani calde? Robert vola da una parte all’altra dello stage, è un portento, è veloce, spietato, le ragazzine ai piedi del palco si strappano ciocche di capelli per lui. Ma anche gli dei schiumano di rabbia quando ci si mette di mezzo il vero amore. C’è sempre qualcuno più forte di te, c’è sempre una cascata di emozioni a lasciarti bagnato fradicio e al freddo. Robert si è innamorato, ma la sua donna è spietata. È una dea misteriosa, parla un’altra lingua, vola su di un’altra dimensione. È alta, volteggia, inafferrabile. Robert è a pezzi. Lo stomaco gli si strizza come un nodo da marinaio. “Ho un esaurimento nervoso, mi fai impazzire, mi porterai alla rovina, basta, ti prego”, Robert è un dio con le ali spezzate, ora sta cadendo da un’altezza ragguardevole. L’impatto è tremendo: “Hey piccola, volevo dirti che ti amo tanto e voglio che ami tanto”. Robert si tocca la schiena, le ali non ci sono più, fasulle, scioltesi come lastre di cera. Ed è l’amore, bellezza! Anzi, la comunicazione.