Five Years
David Bowie
“The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars”, 1972
Un incubo o forse una premonizione. Quando una mattina Bowie si sveglia con questo tarlo, la testa sembra esplodergli. Suo padre, in sogno, gli ha detto: “Non salire mai più s’un aereo, potresti morire”. E non è tutto: “Figliolo, ti rimangono solo cinque anni di vita”. Orrendo. Esiste incubo più orrendo di questo? Svegliatosi in preda al terrore le budella già fragili di Bowie non reggono, quindi corre a scrivere una canzone. Cinque anni, cosa farei se mi rimanessero solo cinque anni da vivere? – si chiede. E se invece fosse l’intero mondo ad avere un destino a orologeria? Come la prenderebbe l’umanità? Come vivrebbe il tempo che resta? Una batteria leggera segna l’inizio della canzone. “La voce di David era così bassa che dovetti alzare i volumi – racconta Ken Scott, al mixer in quel novembre del 1971 – poi però quando nella seconda parte iniziò ad alzarla come un generatore di potenza, dovetti risettare tutti i livelli”. Ed è spiegabile perché, all’inizio, il protagonista del brano, Ziggy Stardust, rimane incredulo per quello che sta vedendo. Quasi senza parole:
“Facendosi largo nella piazza del mercato
c’erano così tante madri che sospiravano
Era appena arrivata la notizia
ci rimanevano solo cinque anni per piangere”
Ma poi la confusione inizia a macinare. Arrivano basso, chitarra, pianoforte. Un caos. Una chitarra si distorce e pure il violino si distorce. Ziggy assiste al delirio di un’umanità prossima alla fine, diventa il cronista dello zeitgeist, gira per la città e con lo sguardo incredulo assiste allo sfacelo. Fissa, registra. Saranno i suoi occhi a raccontare quel che è successo una volta che il mondo non esisterà più.
“Una ragazza della mia età andò fuori di testa, picchiò alcuni bambini
Se il nero non l’avesse allontanata, penso che li avrebbe uccisi
Un soldato con un braccio rotto fissò lo sguardo sulle ruote di una Cadillac
Uno sbirro si prostrò e baciò i piedi di un prete
E una checca vomitò a questo spettacolo”