My Curse
Afghan Whigs
“Gentlemen”, 1993
Greg Dulli è lì, davanti a un microfono. Dietro il vetro aspettano un suo segnale per registrare. Parte la musica: un arpeggio e qualche tocco di pianoforte che lui però lascia scivolare. Non canta. Non aggredisce la nota. Non ce la fa. Si tiene la pancia. Ha un blocco. Quindi si scioglie in un pianto. La colpa è di quella canzone: My Curse. Un brano troppo doloroso anche per un cattivo tenente come lui. L’amore è una guerra e Greg ne ha da poco combattuta una straziante e ha ancora le mani sporche. Quella canzone odora di fiato grosso e magone. Greg ferma tutto, rimanda le registrazioni, poi chiama l’amica Marcy Mays (degli Scrawl) per chiederle di cantarla lei quella canzone. Sarà così. E con voce femminile, si ribalta la prospettiva del brano. Nella disgregazione tra due amanti è lei a parlare, a metterci la faccia: “C’è del sangue sui miei denti quando mi mordo la lingua per parlarti” – strilla Marcy. La guerra non è finita. Anzi è appena cominciata.