True Love Will Find You In The End
Daniel Johnston
“1990”, 1990
Daniel era pazzo. Daniel non era neanche un diamante. Daniel era la luce incrociata del diamante: niente di solido, di afferrabile. Daniel era un’idea, così come la sua musica fatta di bozzetti. Così come i suoi schizzi: idee di disegni, idee accennate di mondi. Daniel Johnston non portava vestiti strappati, né conteneva a fatica sorrisi. Daniel era un’idea di uomo dello spazio, con quelle risate strane, quei capelli spettinati. Quella libertà incondizionata. E c’è questo pezzo universale come sa esserlo solo un inno definitivo. Sembra protrarsi per sempre nonostante duri solo 1 minuto e 48 secondi. Daniel canta a voce spalancata: “Alla fine il vero amore ti troverà, non essere triste, non mollare fino a quando non ti troverà. Succederà, perché anche lui sta cercando il vero amore. Ma come può riconoscerti se non esci alla luce?”. Un’idea di canzone, un’idea di chitarra acustica, sbilenca come l’autunno. Un’idea di felicità. Una luce però abbagliante verso cui tendere anche solo per farsi un’idea. Daniel ci mancherai.