A sentirla, sembra che per lei tutto sia incominciato per scherzo. Dalla partecipazione al combo telematico delle “Suicide Girls” (community popolata da ragazze inneggianti al cyberpunk, al dark, ai tattoo, alla provocazione sessuale), fino alla sua attività di musicista indie. Ma due dischi in tre anni e l’entrata prepotente nello scenario dell’electroclash (una mistione di elettronica e punk) sembrano invece la dimostrazione che per Tying Tiffany la musica stia divenendo più di un semplice diversivo. Dopo l’esordio “Undercover” del 2005, Tiffany è tornata sulle scene con “Brain For Breakfast”. Il Cibicida l’ha intervistata…
Tiffany, in giugno sei stata protagonista al Flow.er (www-flow-er.com, ndr), tra i festival d’elettronica più prestigiosi in Italia…
Sì, un’ottima esperienza. I siciliani sono molto preparati musicalmente e il Flow.er è in Italia uno dei pochi festival che propone un’ottima line-up di musica elettronica…
Lì hai presentato i pezzi del tuo nuovo album “Brain For Breakfast”. Un disco più denso e meno punk. Che tipo di suono ricercavi nelle intenzioni?
Non cercavo un suono specifico, BFB rappresenta varie sfaccettature del mio background musicale, quest’album ha avuto una lavorazione differente rispetto al precedente che era più “low-fi oriented”. Quest’ultimo invece è una produzione più dedicata sia alla ricerca di suoni che alla composizione. Mi piace crescere, evolvere ed affinare la mia visione musicale, volevo fare un album che fosse vario, perchè spesso mi capita di ascoltare dischi monotoni. E’ molto importante per me differenziare suoni, melodie e ritmiche, pur mantenendo la mia identità.
Nella tracklist c’è un nuovo brano in italiano: “Pazza”. Arriverai mai ad un disco scritto totalmente nella nostra lingua?
Ho scelto di cantare principalmente in inglese perchè lavoro con un’etichetta americana che punta al mercato estero, però non ho escluso l’italiano, proprio per questo ho voluto comunque inserire “Pazza”. Mi piace l’idea di esportare la mia italianità.
Tempo fa al festival “Rock in Idro” hai suonato lo stesso giorno del grande Iggy Pop. Il brano “I wanna be your mp3” contenuto nel nuovo disco è un omaggio alla sua “I wanna be your dog”?
“I wanna be your mp3” cita tutti i titoli fondamentali del punk ’77, mi è piaciuto così fare un omaggio a quelle storiche band che non hanno vissuto l’epoca del mp3.
Credi che la gente inizi a conoscerti più per i tuoi dischi che per la tua popolare partecipazione alle Suicide Girls?
Probabilmente all’inizio i commenti riguardo al mio progetto si fermavano sopratutto all’apparenza e la cosa ovviamente non mi soddisfaceva molto. Sapevo però che con il tempo avrei dato modo di dimostrare l’opposto, infatti così è stato. Dopo moltissimi concerti in Italia e all’estero, ne ho avuto la riprova.
Ma esisterebbe Tying Tiffany senza provocazione sessuale?
A me piace far musica e basta non mi pongo domande mentre la faccio, so che quello che faccio può risultare provocante, ma lo faccio con naturalezza.
A proposito di Suicide Girls, quanto è stato importante internet per la tua carriera?
Internet dà l’opportunità di far ascoltare a più gente possibile il tuo lavoro ed è anche un ottimo mezzo per confrontarti direttamente con le persone che ti seguono e che condividono quello che fai, è stato importante e lo è tuttora visto che i media convenzionali non danno spesso la possibilità di farsi conoscere.
Due dischi in tre anni e diversi dj set in giro per l’Italia… avevi detto che hai iniziato la carriera musicale per scherzo. Ne sei ancora sicura?
Sì infatti è stato così ed è così un po’ per tutto ciò che faccio, è una filosofia di vita, non mi piace prendermi troppo sul serio.