Gli …A Toys Orchestra presentano “Technicolor Dreams” ai Mercati Generali di Catania. Non sono nuovi della scena live catanese, l’11 agosto 2007 è la terza volta che si esibiscono. Per me, invece, è la prima volta e dopo aver raccolto diversi pareri positivi non mi rimane che soddisfare la mia curiosità musicale. Già alle 23 è tutto pronto, la vasta strumentazione è sotto le luci soffuse e colorate e le tante tastiere sono coperte di fiori di gelsomino. Non resta che aspettare che la musica si racconti di fronte all’impaziente pubblico. Superata di poco la mezzanotte la musica prende vita, la scena si anima subito con Cornice dance. Si stabilisce subito l’empatia necessaria, un filo conduttore collega noi a loro, che non smettono mai di cambiare postazione. La parola staticità non esiste questa sera, dal piano ai synth e alle chitarre il passo è breve. Ad ogni cambio di pezzo Enzo Moretto si divide tra la sua chitarra e il piano al centro del palco, Ilaria fa lo stesso dal synth alla chitarra elettrica, fino ad arrivare al basso. Si muovono tutti da strumento a strumento, tranne Andrea Perillo, instancabile metronomo del gruppo, che da dietro la batteria trascina e non si può certo dire che stia tanto fermo. Le canzoni del nuovo disco scorrono fluide, una dietro l’altra, da Mrs Macabrette a Letter to myself, Amnesy International, Powder on the words,Technicolor dream. Una sola breve pausa rumoreggiata da una chitarra in distorsione lasciata da sola e si ritorna con un momento magico scandito dalle note della bellissima invisibile. Ormai il ghiaccio si è rotto eccome, si balla e si canta tutt’insieme, Enzo Moretto è un vero leader, coinvolge chiunque anche a scandire il tempo prima di iniziare un altro pezzo. Non mancano gli accenni al passato, Elephant man, Peter Pan sindrome e Panik attack ne sono qualche esempio. Ciò che di piacevole noto in questo concerto è la facile armonia tra il pubblico e il gruppo, la capacità di rendere davvero live le canzoni, e non una rappresentazione nuda e cruda del disco. Amano suonare e lo comunicano e cosa ben più gratificante adorano suonare a Catania, tutto ciò confermatomi da una piacevole chiacchierata con Andrea Perillo. Non posso che ritenermi soddisfatta di quello che ho visto e sentito, peccato che lo spettacolo sia finito troppo presto, o semplicemente abbia avvertito la sensazione che quando ci si diverte il tempo sia davvero relativo.
* Foto d’archivio
A cura di Emanuela Castorina