La sopportazione della temperatura di circa 110 gradi Fahrenheit percepita all’interno de La Salumeria della Musica è stata l’inoppugnabile prova d’amore del pubblico milanese nei confronti di Angel Olsen. A essere onesti, anche la songwriter americana sembrava soffrire parecchio sul palco, visti i suoi continui sbuffi: quindi rettifichiamo e consideriamo quella dell’1 Giugno come una reciproca manifestazione d’amore di un’artista e il suo pubblico.
A parte gli scherzi (ma mica tanto, la situazione ambientale era decisamente poco vivibile), la Olsen arriva a Milano a nove mesi dall’uscita del suo ultimo “My Woman”, reduce da una data bolognese descritta da molti come magica e a due giorni dalla partecipazione al prestigioso Primavera Sound di Barcellona. Prima di lei è la volta dell’australiano Alex Cameron: physique du rôle di un Beck prima maniera e synthpop fortemente connotato dagli Ottanta più luccicanti. Davvero un’ottima apertura.
Angel si presenta alle 22.15 e sul palco sono ben in sei. “My Woman” è stato il disco della definitiva maturazione per la Olsen, e a sentirlo dal vivo si capisce il perché meglio di cento recensioni: nel folk di Heart Shaped Face, nell’indie rock del singolone Shut Up Kiss Me, nelle divagazioni chitarristiche di Sister e nella meravigliosa bassline di Woman c’è tutta la classe di una songwriter giovane che ha levigato certa sporcizia in favore di composizioni ben più ricercate.
Il risultato è che ne guadagnano anche i brani vecchi (vedi Acrobat), in una sorta di cura ricostituente che gli regala nuova linfa. La performance della Olsen è il giusto connubio fra carne (quando le scappano un paio di “fuck” o schiocca un bacio a qualcuno che la chiama dal pubblico) e spirito (certi vocalizzi rasentano davvero la perfezione), mentre la sua band è un supporto fondamentale ma mai invasivo nell’interpretazione dei pezzi. Alla luce di quanto visto, non sembra affatto strana l’attenzione rivoltale da colleghi blasonati che l’hanno voluta per featuring o come apertura dei loro tour (da ultimi gli Arcade Fire, per le nuove date annunciate proprio mentre la Olsen si esibiva a Milano).