Home LIVE REPORT Blood Red Shoes – 13/07/2010 – Pescara – Le Canarie Beach Club

Blood Red Shoes – 13/07/2010 – Pescara – Le Canarie Beach Club

L’indie rock è affascinante anche per le situazioni paradossali che ti regala: lo avranno pensato i Blood Red Shoes che, prima di suonare quest’estate nei più importanti festival europei (Reading, Pukkelpop), hanno fatto questa toccata e fuga in terra italiana, in uno scenario alquanto insolito ed eterogeneo. Si suona al Le Canarie Beach Club, rinomato lido pescarese che a pochi metri dall’area concerto ospita una festa privata: inevitabile che il tutto si mescoli in modo sorprendente e piacevole. Il festeggiato non lo sa, ma probabilmente qualche fighetto indie londinese avrebbe pagato oro per una situazione del genere… Considerazioni mondane a parte, non si può che confermare quanto di buono si dice in giro del duo di Brighton. Certamente la formula chitarra-batteria alla quale si affida la band risulta scarna e musicalmente riduttiva, oltre che già ampiamente sperimentata (dicono niente i White Stripes?), eppure l’assenza del basso, da tanti considerato la colonna portante di una rock band, non compromette la violenza sonora delle canzoni, mai troppo somiglianti tra loro (cosa tutt’altro che scontata nell’odierno panorama rock). Brani come It’s Getting Boring By The SeaYou Bring Me Down sono molto piacevoli, anche se non si discostano di un centimetro dalla tipica formula indie alla quale tanti (troppi) gruppi hanno abituato in quest’ultimo decennio. Per fortuna c’è anche altro: i BRS non hanno mai nascosto la loro passione per il grunge, e non è certo un caso che la miglior canzone della serata risulti Light It Up. Questo brano, con un ritornello che farà felici tanti fan dei Nirvana, conferma le qualità canore di Steven Ansell (leader incontrastato della band), capace di urlare e picchiare la batteria al punto giusto. Di Laura Mary Carter si apprezza invece la discrezione: pur essendo una bella ragazza, si limita a svolgere il suo compitino, evitando di atteggiarsi a rockstar maledetta (questo comportamento, riscontrato in tante sue colleghe, risulta spesso ridicolo). Finito il live dopo un’ora davvero intensa, si inizia a ballare musica rock, ma anziché esser della serata i BRS dimenticano la rabbia delle loro canzoni e scappano via come due timidi fidanzatini. Dimenticavamo: il concerto era gratis. Anche questo, nell’anno dei tagli che hanno fatto infuriare il mitico Sandro Bondi, vuol dire fare cultura in Italia.


(“You Bring Me Down” live @ Le Canarie Beach Club, Pescara)

A cura di Karol Firrincieli