L’unica data estiva degli Editors nel nostro Paese – ad Agosto all’interno dell’Ypsigrock Festival – aveva raccolto pareri contrastanti da parte degli addetti ai lavori, divisi equamente fra i pro e i contro, ciascuno con le sue comprensibili motivazioni. Ma la dimensione festival, si sa, è qualcosa a sé stante. Quindi quest’unica tappa autunnale in Italia, all’Alcatraz di Milano, diventava un po’ l’occasione per confermare i giudizi sull’attuale dimensione della band di Tom Smith e sulla resa live di “The Weight Of Your Love”, l’ultimo lavoro in studio.
Ad aprire ci sono i Balthazar, formazione belga di cui sinceramente fatichiamo a comprendere il diffuso apprezzamento: va bene l’indie pop, va bene una formula ormai abusata e spesso bistrattata, ma i circa 40 minuti del loro set scorrono via pervasi da una sensibile noia, dovuta essenzialmente alla monocromaticità della loro proposta. Poi scatta il singolone Do Not Claim Them Anymore e allora qualcuno in sala si ridesta dal torpore. Davvero troppo poco per ambire a qualcosa di più della comparsata nella nostra personalissima storia.
Alle 21.35 gli Editors salgono sul palco, con la scaletta della serata che sarà praticamente la stessa portata in giro fino ad ora durante il tour. Così si comincia col nuovo album e con Sugar. L’atmosfera si riscalda immediatamente, il pubblico sembra conoscere ed attendere in egual misura tanto i vecchi brani quanto i nuovi (il sold out registrato già settimane fa doveva pur significare qualcosa).
Piazzati in sequenza a centro setlist, gli ultimi due singoli Formaldehyde ed A Ton Of Love rendono palesi quei numeri che registrano “The Weight Of Your Love” come l’album finora di maggior successo degli Editors, un successo che ha richiamato all’Alcatraz un parterre piuttosto eterogeneo anche in quanto a fasce anagrafiche. La svolta à la U2 del nuovo lavoro pare dunque aver pagato in termini commerciali, accrescendo un pubblico che non è più soltanto quello caratteristico dei fenomeni indie rock.
I vecchi brani, da All Sparks a Bullets, passando per l’immancabile Munich, suonano benissimo anche a distanza di anni, oltre ad avere il merito di accendere la band sul palco. Cosa che non accade invece per gli estratti da “In This Light And On This Evening”, lavoro più penalizzato dall’attuale impostazione degli Editors. Pezzi come Eat Raw Meat = Blood Drool, You Don’t Know Love e Like Treasure, ad esempio, apprezzabilissimi su disco, finiscono qui per subire la dirompenza rock del resto della setlist, fiondando il live in momenti di stallo che non fanno bene.
In ciò fa differenza Papillon, hit dal sopraccitato album del 2009 che, posta a chiusura di encore e annacquata per l’occasione, regala ai presenti l’ultimo prevedibile sussulto di un live che definiamo “matematico” per l’approccio stesso della band (e per questo non troppo entusiasmante, per quanto ci riguarda) ma che conferma la bontà di “The Weight Of Your Love” e della strada imboccata dagli Editors con quest’ultimo lavoro.
SETLIST: Sugar – Someone Says – Smokers Outside The Hospital Doors – Bones – Eat Raw Meat = Blood Drool – Two Hearted Spider – You Don’t Know Love – All Sparks – Formaldehyde – A Ton of Love – Like Treasure – An End Has A Start – Bullets – In This Light And On This Evening – The Phone Book (acustica) – Munich – The Racing Rats – Honesty —encore— Bricks And Mortar – Nothing – Papillon