In giro per l’Italia e l’Europa a supporto dell’esordio solista Nuova Gianturco (qui la nostra recensione), l’ex 24 Grana Francesco Di Bella tocca anche Milano con un doppia data, prima negli studi di Radio Popolare e il giorno dopo al circolo Arci Ohibò. Noi siamo stati alla prima serata e non possiamo che parlarne bene.
L’Auditorium Demetrio Stratos – pensato per concerti che vanno anche in diretta radiofonica – presenta un’acustica straordinaria, migliore di qualsiasi club milanese: a più riprese Di Bella parla con il dj dall’altra parte del vetro e racconta la genesi del disco. Questo insolito intervallo per un live è sicuramente piacevole, ma nel corso della serata a fare la parte del leone è ovviamente la musica: l’artista napoletano si presenta con la band al completo (due chitarre, basso, batteria e tastiere) e intervalla saggiamente i brani della sua nuova vita solista a vecchi pezzi dei 24 Grana.
Anche se il pubblico, ovviamente, canta con maggior partecipazione le canzoni più vecchie, noi ci facciamo ammaliare da quelle provenienti da “Nuova Gianturco”: ci sembrano semplicemente più strutturate, mature e coerenti con il percorso artistico di Di Bella. Il concerto inizia subito molto bene con la title track: gli arrangiamenti sono semi unplugged, vivi al punto giusto. La voce di Di Bella tiene perfettamente e a stupire in positivo è Aziz, con il musicista di origini siciliane (il cognome parla chiaro) che canta anche la parte che su disco è di Luca Persico dei 99 Posse.
Il vero capolavoro è però Tre nummarielle, una ballad dalla straordinaria intensità dove Francesco racconta sogni di riscatto sociale. Già, i testi, mai banali: la difficile vita degli immigrati (la già citata Aziz), la violenza sulle donne (Gina se ne va), l’amore viscerale per un quartiere (Nuova Gianturco). Si è sempre cantanti su un palco, si è raramente poeti. Se passa dalle vostre parti, lo spettacolo di Francesco Di Bella è da non perdere.