Non è un segreto che il Sud peninsulare, la Sicilia in generale e Catania in particolare, non posano definirsi un crocevia di artisti e live grandi, medi o di nicchia. Anche per questo, a ridosso della fine dell’anno, la notizia dei Jennifer Gentle allo storico ex cinema porno in Via Gisira è accolta come una piccola epifania. L’apertura della band padovana è lasciata ai Tapso Il, trio autoctono in cui chitarra, batteria e violino dialogano in maniera energica, creando una bella commistione tra rock, post punk e improvvisazione. Una nota a margine per l’effetto delle plettrate sul violino, a metà tra il marcato senso melodico di un pianoforte e l’elettricità di un riff a cinque corde.
La band di Fasolo è puntuale e si presenta alla platea catanese con una formula perfettamente collaudata, in cui la doppietta iniziale My Inner Self e I Do Dream You ricorda le due anime del gruppo: lugubre e seducente, entrambe assolutamente concordanti. Marco Fasolo è un perfezionista e non lascia nulla al caso, anche per questo Il senso melodico dell’album omonimo uscito lo scorso 4 Ottobre si interseca splendidamente con una sezione ritmica impeccabile, tra bassi che sembrano colpi di rullante e chitarre acide cadenzate come fossero ritmiche. Durante tutto il live, i volumi seguono gli umori di Fasolo e della band tutta, tra i sussurri di Take My Hand, il groove di Beautiful Girl, l’acidità di Madhouse.
Per un attimo, Fasolo sorride sornione e chiede al pubblico suggerimenti su come trascorrere la serata post concerto; sarà stato un caso o forse no, ma nessun attacco sarebbe stato più calzante per introdurre Guilty, una pantomima creata ad arte dalle smorfie di Fasolo, i riff pungenti di Carlo Maria Toller, la sezione ritmica composta da Alessio lonati/Diego dal Bon e la danza di un improvvisatore involontario a ridosso del palco. Young Know Why chiude la serata con una lunga coda acida di interplay strumentale tra i quattro musicisti, mentre giù in platea restare fermi è diventato praticamente impossibile.
Sarebbe stato bello se la curiosità del pubblico nostrano post 2000 fosse maturata, ampliando confini invece che alzando muri, di pari passo a band come i Jennifer Gentle, ma tant’è. In sintesi, come si può definire una serata trascorsa dentro un ex cinema porno intenti ad ascoltare una band che suona psych beat? Grottesco, forse. Appagante, di sicuro.
SETLIST: My Inner Self – I Do Dream You – My Memories Book – Tiny Holes – Take My Hand – Beautiful Girl – Little Carol – Madhouse – Guilty – What In The World – No Mind In My Mind – Do You Hear Me Now? – Where Are You —ENCORE— You Know Why