Alle 22.00 la sala è già stracolma, segno inequivocabile dell’attesa maturata per quest’unica data italiana (in attesa del prossimo Novembre) dei Local Natives. Sono loro stessi a dare un’ultima messa a punto alla strumentazione subito prima dell’inizio, quando ancora la musica in diffusione nel locale copre il chiacchiericcio del pubblico. Alle 22.20 si parte, e s’inizia così come inizia “Hummingbird”, ovvero con You & I. La scaletta è inevitabilmente incentrata sulle nuove composizioni, ma l’equilibrio con cui i pezzi di quest’anno s’alternano ai vecchi è ammirevole, perchè non guasta affatto l’evidente differenza di mood fra i due lavori, contribuendo piuttosto a creare i giusti climax, quei necessari picchi emotivi che fanno di una buona performance un’ottima performance.
Cinquanta minuti al netto del bis, la band si allontana pochi secondi dal palco per tornaci subito ed arricchire la scaletta con altri tre brani: Wooly Mammoth, Who Knows, Who Cares e Sun Hands, con quest’ultima cantata in coro all’unisono da band e pubblico in sala, invasata come pochi altri brani della produzione a firma Local Natives, botta d’adrenalina finale per salutare Milano. La brevità dell’esibizione dei californiani (poco più di un’ora e tutti a casa) lascia un minimo d’amaro in bocca per quei pezzi lasciati fuori e che potevano minutaggio alla mano essere eseguiti (vedi “Camera Talk” o “Black Spot”), ma ciò che s’è sentito questa sera al Tunnel avvalora la tesi di quanti – noi compresi – reputano i Local Natives una delle realtà più interessanti in circolazione.
SETLIST: You & I – Breakers – Wide Eyes – Black Balloons – Heavy Feet – Ceilings – Warning Sign – Mt. Washington – Colombia – World News – Airplanes – Bowery —encore— Wooly Mammoth – Who Knows, Who Cares – Sun Hands