Glen Johnson i suoi idoli non li nasconde affatto. Non ne trova il motivo. I Piano Magic stessi sono un inno alla musica che piĆ¹ gli piace. Quale? Naturalmente tutta la new wave inglese, ma in generale il rock britannico degli anni ’80. Con quel livore, quel cattivo umore, ma anche il grande romanticismo. E Glen, sul palco romano del Circolo Degli Artisti, lo ha pure detto:Ā āAl momento ascolto solo Cure e Smithsā. Poi ha dedicato un brano a Morrissey, recentemente ricoverato in ospedale per un malore e, infine, ha omaggiato Brendan Perry e Peter Ulrich – presenti nel nuovo album dei Magic āOvationsā – con un pezzo dei Dead Can Dance dellā86:Ā Advent. Insomma, un tuffo nel passato per Glen & Co., una sniffata di fumo scuro. Lo stesso che perturba āOvationsā e che va a toccare i territori della Manchester che fu. Il pezzo di apertura concerto, proprio per questo, ĆØ affidato aĀ Recovery Position, il piĆ¹ curtisiano di “Ovations”, seguito da un altro omaggio alle lacrime nere:Ā Blue Hour. I Piano Magic suonano densi e sfoggiano splendide code elettriche. Ed ĆØ proprio nella fase strumentale che rubano occhi, testa e cuore degli ascoltatori. Johnson attira come una calamita con quella sua piccola sagoma che contiene grandi porzioni di musica e parole. Nei suoi gesti, nei suoi movimenti scattosi, si ritrova la storia del rock piĆ¹ buio che storia ricordi. Al Circolo la setlist ĆØ assortita. Ci sonoĀ Jacknifed eĀ Love & Music da āDisaffectedā,Ā Dark Horses dallāomonimo disco,Ā Great Escapes,Ā Last Enginere eĀ Incurable da āPart Monsterā. E cāĆØ ancheĀ Silence posta nellāencore di chiusura. Glen si rivolge al pubblico:āproviamo a rimanere totalmente in silenzioā – dice. Il Circolo si zittisce completamente per qualche secondo. Glen allora inforca la chitarra e sfida il silenzio. Canta:Ā āLa musica non ti salverĆ da nient’altro che dal silenzioā e a noi viene da dire āti pare poco?ā. E poi si, cāĆØ da ammetterlo senza problemi, in cuor nostro speravamo nellāirruzione di Brendan Perry. Magari per intonare, sacrale,Ā You Never Loved This City eĀ The Nightmare Goes On (da āOvationsā). Magari per portare gli umori neri dei Piano Magic alla definitiva sublimazione. CosƬ non ĆØ stato. Pazienza.
SETLIST: Recovery Position – Blue Hour – Jacknifed – Dark Horses – Love & Music – Great Escapes – Incurable – The Faint Horizon – King – Advent – Last Enginere —encore— Silence – On Edge
(“Recovery Position” live @ Circolo Degli Artisti, Roma)
A cura di Riccardo Marra