Pubblicato ad inizio anno l’ultimo “Asleep On The Foodplain”, il progetto Six Organs Of Admittance sbarca allo Zo di Catania in una ventosa domenica sera che si addice parecchio alla musica polverosa e crepuscolare di Ben Chasny. Sarà dunque perchè l’indomani è un giorno lavorativo, sarà per le condizioni metereologiche non proprio primaverili, sarà perchè in fondo in fondo “c’è crisi”, fatto sta che alle 22.00, quando Chasny sale sul piccolo palco allestito per l’occasione, non più di una trentina di persone attendono l’inizio dello spettacolo in “solo” del titolare della sigla SOOA. Come detto, Chasny è in città per esibirsi in solitario e in acustico, ergo l’allestimento on stage è piuttosto minimale: un amplificatore, due casse, un microfono, una sedia e, ovviamente, una sei corde classica pronta ad essere pizzicata. Dimenticavamo: c’è anche un taccuino, che Chasny sbircerà spesso nel corso della serata, per scegliere sul momento quale brano suonare in base all’accordatura della chitarra e cercando di evitare pezzi troppo simili tra loro in sequenza, come confessa lui stesso a conclusione: “…le mie canzoni si somigliano un po’ tutte”, ci dice al bancone del bar. E i suoi brani si somiglieranno pure fra loro, ma sentirli dal vivo in una veste così scarna fa comunque un certo effetto. Gli arpeggi sicuri di Chasny tessono le note di una setlist piuttosto varia, tanto che dell’ultimo lavoro in studio viene eseguita la sola Hold But Let Go, scelta senz’altro atipica. Il resto è un divagare fra le molteplici pubblicazioni a nome Six Organs Of Admittance, ad esempio la stupenda Journey Through Sankuan Pass con cui ha inizio il concerto, estratta da “Dust And Chimes” del 2000, oppure l’altrettanto meravigliosa Elk River da “For Octavio Paz” del 2003, o ancora il binomio Enemies Before The Light / Anesthesia, entrambe pescate dal più recente “Luminous Night” (2009). C’è spazio anche per Bouncing Mice, pezzo che Chasny annuncia come una vecchia canzone mai registrata in studio, nonché per una anticipazione di un nuovo progetto che lo vede protagonista, i 200 Years: è infatti quasi a fine concerto che Chasny chiama con lui sul palco una ragazza fino a quel momento seduta in terra lì davanti, che si scopre essere l’italo-americana Elisa Ambrogio, l’altra metà di questi 200 Years che usciranno a settembre col loro primo album omonimo. I due eseguono More Than Alive, una delle tracce che andrà a comporre il lavoro, ed è chiaro come anche questo sarà un progetto da seguire con attenzione. A conclusione non ci sono encore di sorta, ma forse qualcosa di meglio: Chasny si sofferma a chiacchierare con chiunque voglia interagire con lui, firma autografi, scatta foto e risponde alle curiosità dei presenti (tra cui noi stessi). Quei trenta fortunati che hanno avuto il piacere di apprezzare la delicatezza di un artista di spessore.
Six Organs Of Admittance – Hold But Let Go (live @ Zo, Catania – 22/05/2011)
SETLIST: Journey Through Sankuan Pass – Shelter From The Ash – Hold But Let Go – Bless Your Blood – Drinking With Jack – Dust And Chimes – Elk River – Enemies Before The Light – Anesthesia – Bouncing Mice – A Thousand Birds – Spirits Abandoned – More Than Alive (con Elisa Ambrogio) – Khidr And The Fountain
A cura di Emanuele Brunetto