Alla fine del concerto dei The National, Auditorium Parco della Musica, Roma, 23 luglio 2014, le (notorie) disquisizioni alcooliche sulla (notoria) ebrezza di Matt Berninger lascerebbero, ad un ignaro passante, il dubbio che si stia dozzinalmente dibattendo sui poèmes di Guillaume Apollinaire. Che apparteniate alla scuola dei «Penoso! Ributtante!» oppure a quella dei «Divino! Fenomenale!», una cosa è certa: quel tizio lì, con il microfono tra le mani, l’avete notato per forza anche voi. Mica male per un momento in cui l’epicità delle chitarre elettriche vira sui Macbook Pro e di frontman memorabili, pace all’anima loro, se ne contano pochissimi.
Con un perfetto quarto d’ora accademico di ritardo, la band di Brooklyn si presenta ai 3000 della Cavea per la seconda data italiana dell’estate 2014 sotto un autentico diluvio di applausi. «Non abbiamo opening act stasera, quindi apriremo a noi stessi»: e parte la splendida Wasp Nest, per un dolcissimo avvio all’insegna dell’EP “Cherry Tree”. Sulle note di Don’t Swallow The Cap, l’atmosfera comincia a riscaldarsi per farsi incandescente lungo l’intero corpo centrale della performance: una in fila all’altra, gemme come Mistaken For Strangers, Bloodbuzz Ohio, Sea Of Love, Afraid Of Everyone e Squalor Victoria compongono una sequenza di memorabile bellezza. C’è posto per ogni gamma di sentimenti sulle corde dei gemelli Dessner, per ogni umore e ogni metro nei ritmi magistrali dei gemelli Devendorf: dai trascinanti primordi di Available all’elegante incedere di England, passando per il vibrante incanto di Slow Show. Dopo una prima, eccezionale chiosa da knock-out con l’uno-due Graceless – Fake Empire, spetta all’encore mostrare le indistinguibili doti che fanno di Berninger un animale da palcoscenico. Mr. November è un tripudio collettivo, Terribile Love una resa incondizionata, Vanderlyle Crybaby Geeks una meravigliosa catarsi deamplificata.
Nei giorni in cui il documentario “Mistaken For Strangers” arriva nelle nostre sale, nessun equivoco potrà scalzare il nome The National dall’albo dei giganti del rock contemporaneo. Due ore di puro spettacolo: una musica per gli occhi, una musica per le orecchie. Le vostre sbornie hanno mai prodotto qualcosa del genere?
SETLIST: Wasp Nest – All Dolled-Up In Straps – 90-Mile Water Wall – Fireproof – Hard To Find – Don’t Swallow The Cap – I Should Live In Salt – Mistaken For Strangers – Bloodbuzz Ohio – Sea Of Love – Afraid Of Everyone – Squalor Victoria – I Need My Girl – This Is The Last Time – All The Wine – Available – Cardinal Song – Slow Show – Pink Rabbits – England – Graceless – Fake Empire —encore— Ada – Mr. November – Terrible Love – Vanderlyle Crybaby Geeks