Il tempo vola, gli anni ’90 sembrano essersi conclusi l’altro ieri e invece gli anni ’10 sono già belli che inoltrati. Inutile girarci intorno: paragonando la musica del nuovo millennio a quella delle decadi precedenti il risultato è davvero impietoso. Cosa consegnare, dunque, agli annali di questi anni ‘00 musicali balordi? La risposta è abbastanza scontata, visto che i canadesi Arcade Fire con le loro mille contaminazioni musicali sono stati con poco margine d’errore l’unica band che può ergersi a faro musicale di un’epoca povera di formazioni esaltanti. La loro discografia, da ascoltare e riascoltare, non contempla al momento alcun passo falso.
FUNERAL (2004) – Un esordio su lunga distanza semplicemente straordinario, tra i migliori dischi che si siano sentiti nella prima decade del 2000. I generi che la band esplora nelle dieci tracce di questo capolavoro sono troppi per essere elencati. Un momento dell’album, però, va ricordato in modo particolare: “Rebellion (Lies)”, con il suo incipit martellante e lo struggente assolo di violino. La perfezione musicale: la cerchi da tempo e finalmente l’accarezzi.
Brano consigliato: Rebellion (Lies) – In breve: 5/5
NEON BIBLE (2007) – Riconfermarsi dopo “Funeral” era complicatissimo, ma sulla falsariga del lavoro precedente i canadesi imbastiscono una convincente seconda prova. Poco importa se contribuisce in modo determinante un brano risalente agli esordi riarrangiato in modo meraviglioso (“No Cars Go”, che era contenuta nell’omonimo EP d’esordio del 2003).
Brano consigliato: Intervention – In breve: 4/5
THE SUBURBS (2010) – Inizia ad ampliarsi lo spettro delle influenze musicali di Win Butler e gli altri, spettro che si vedrà esplodere definitivamente nell’album successivo ma che poggia qui le sue basi. Tra eccellenti divagazioni cantautorali (la title track) e autentiche gemme synth pop (vedi il brano consigliato) la band continua a volare altissima senza soffrire di vertigini.
Brano consigliato: Sprawl II (Mountains Beyond Mountains) – In breve: 4,5/5
REFLEKTOR (2013) – Giunti al quarto disco, gli Arcade Fire continuano a stupire mantenendo ben ferma l’asticella della qualità: impresa titanica ma decisamente riuscita. L’eterogeneità degli album passati lascia spazio a un suono nuovo, compatto e originale: tra atmosfere voodoo e spruzzate di elettronica c’è anche spazio per un capolavoro come la canzone suggerita. Impossibile chiedere di meglio.
Brano consigliato: Porno – In breve: 5/5