Uscito l’estate scorsa, Sonno di Alessandro Cortini è passato pressoché inosservato. Un vero peccato perché il tastierista dei Nine Inch Nails, che per sua stessa ammissione si trova più a suo agio in studio davanti a synth e manopole che sul palco in tour, ha messo su un bel disco di cupa ambient visionaria.
Come suggerisce il titolo rigorosamente in italiano – per chi non lo sapesse, Cortini è bolognese e vive a Los Angeles dalla metà degli anni Novanta – “Sonno” è un lungo flusso onirico che ricorda i paesaggi spettrali di “Ghost I-IV” dei NIN e le nenie stralunate dei “Selected Ambient Works” di Aphex Twin.
Il clima generale è poco rassicurante e non di rado si vedono apparire incubi che strisciano sulle pareti digrignando i denti. Con bassi che emergono dalle profondità e arpeggiatori che solo qua e là scandiscono un’andatura ritmica, “Sonno” si discosta da tutte le altre creature collaterali di Cortini, rigettando i suoni scintillanti di SONOiO, ModWheelMood e dei predecessori “Forse 1” e “Forse 2”.
Scavare traccia per traccia è pressoché inutile, nessuna di queste composizioni ha senso compiuto se avulsa dal quadro generale. Va detto però che alcuni momenti spiccano più di altri, come Rovine col suo pianoforte/carillon, le melodie semplici e reiterate di Passatempo ed E del controllo, mentre Di passaggio ha l’anima ieratica di Lustmord, ma senza il piglio luciferino.
Sono nove pièce in punta di piedi, più d’atmosfera che da ascolto, una meditazione tra gli abissi della mente.
(2014, Hospital Productions)
01 Rovine
02 Voltaggio solitario
03 Dell’influenza
04 Passatempo
05 Di passaggio
06 Variabile
07 E del controllo
08 Fantasma modulazione
09 Rinascimento
IN BREVE: 3,5/5