Dicevamo: l’anno scorso era arrivato a Marzo, il disco vincitore della Targa Tenco come miglior album in dialetto. Quest’anno, senza volerla jittari a nessuno – come si dice dalle parti dell’Isola il portar iella – sarebbe a dir poco sospetto se un’opera eccezionale come questa non facesse, quantomeno, parte della ristretta rosa di candidati al premio. E siamo appena al mese di Gennaio.
Affidatosi alla produzione di Mario Conte e Lorenzo Urciullo – in arte Colapesce – per la nuovissima etichetta Origine, il tamburellista dà alle stampe un lavoro incredibile, perfettamente cesellabile nel principesco novero di chi fa della tradizione un volano globale. Con le radici saldamente piantate in Trinacria, Antico permette ai rami di allontanarsi infinitamente, abbracciando naufragi elettronici (Storii di pisci), droni sottomarini (Venditori ambulanti), dichiarazioni d’amore cantautorali (Pirchì), distopie folktroniche (La rosa), ballate popolari (Indovinelli). Ma anche, e soprattutto, rivisitando il suo solido storytelling che si fa forte come non mai nelle splendide Ntra li muntagni, Anima, Diceva me matri.
Se Scott Walker avesse condotto la vita di Alfio, nell’estremo Sud dell’Europa, probabilmente suonerebbe in questo modo. Come un enorme gregge in movimento in una giornata uggiosa, il sole a fare capolino, l’erba umida e la roccia fredda. E un’aria incontaminata, purissima, bellissima. Come questa release da non perdere assolutamente.
(2016, Origine)
01 Ntra li muntagni
02 Storii di pisci
03 Anima
04 Venditori ambulanti
05 Pirchì
06 Lu vermi
07 La rosa
08 Ma guarda guarda
09 Indovinelli
10 Ninna nanna del caprone
11 Diceva me matri
IN BREVE: 4/5