Eppure, sfortunatamente, non riescono a replicare l’impresa adesso, trascorsi poco più di due anni, con il terzo capitolo a proprio nome. LP3 si accartoccia scientificamente sui punti forti del gruppo: scientificamente sul loro, indistinguibile stile. Come un campione che ripete sempre la stessa, un tempo imbattibile finta, senza spuntarla più, tuttavia, contro l’avversario. È certamente un peccato, ma i brani più lunghi (Silhouttes, Doom In Full Bloom) hanno dell’anestetico anche nei momenti d’ipotetica estroversione, i featuring sono spesso lontani da un’impronta giustificabile (Every Wave To Ever Rise, I Can Feel You) e gli episodi realmente significativi si contano sulle dita di una mano sola (Uncomfortably Numb, traccia maggiore in assoluto, Heir Apparent e la saggiamente conclusiva Life Support).
Capitolo a parte, naturalmente, meritano i testi – sempre valevoli – di un maestro del genere come Mike Kinsella. Uno degli ultimi versi della release recita: ”When will it end, relentless adolescence?”. Inarrestabile: così la chiama, l’adolescenza. Quella trappola cronologica ed emotiva che ha prodotto, in un ventennio d’interrotta carriera, un memorabile affresco della storia dell’emo, si trasforma sventuratamente, a questo giro di giostra, in una mezza trappola tout court.
(2019, Polyvinyl)
01 Silhouettes
02 Every Wave To Ever Rise (feat. Elizabeth Powell)
03 Uncomfortably Numb (feat. Hayley Williams)
04 Heir Apparent
05 Doom In Full Bloom
06 I Can’t Feel You (feat. Rachel Goswell)
07 Mine To Miss
08 Life Support
IN BREVE: 3/5