E’ un periodo, questo, in cui il superamento della canonica forma canzone passa per strade diverse rispetto al passato. C’era chi riempiva i pezzi di controtempi, senza cantarli o inzuppandoli di effetti elettronici all’inverosimile. Oggi, invece, pare che la tendenza per le giovani band sia quella della trovata orchestrale, della “coralità”, del numero larghissimo di componenti la line-up, in modo da rendere il sound quanto più corposo e ricercato possibile. Un nome su tutti che possiamo fare, giusto per rendere l’idea, è quello dei canadesi Arcade Fire (chi li conosce sa benissimo di cosa stiamo parlando). Ed un altro nome che ci sentiamo adesso di pronunciare è quello degli Anathallo, formazione americana dal nome greco giunta al secondo capitolo della propria discografia dopo “Floating World” (2006), un lavoro passato – a dirla tutta – un po’ inosservato. Canopy Glow, questo il titolo del nuovo album, continua a tracciare un percorso iniziato qualche anno fa e portato avanti con freschezza dalla band statunitense. Le dieci tracce che danno vita a “Canopy Glow” sono quanto di più delicato abbia saputo regalarci questo 2008, una delicatezza supportata ora da sessioni d’archi strabordanti per presenza e flemmatiche per andamento, ora da percussioni tambureggianti che dettano il ritmo dei brani più movimentati (vedi l’opener Noni’s Field, Italo, Cafetorium o All The First Pages). Ma il repertorio degli Anathallo si spinge ben oltre, arrivando perfino ad un brano che oseremmo definire “cabarettistico” come John J. Audubon, o a dolcissime nenie come Northern Lights, Tower Of Babel e Sleeping Torpor (in cui qualche passaggio finisce per riportare alla mente gli scozzesi Delgados). Per non parlare dei vari campanellini digitali inseriti qua e là nei brani (su tutti The River e Bells), dei soffici arpeggi che accompagnano l’ascoltatore dall’inizio alla fine e dei giochi di canti, cori e controcanti che rendono ogni composizione una piccola pièce teatrale. L’ensemble Anathallo (formato da ben sette elementi) è riuscito con “Canopy Glow” a far meglio di larga fetta delle pubblicazioni dell’ultimo anno solare, meritandosi di diritto una nomination fra le migliori uscite. E, per quanto ci riguarda, un occhio di riguardo per tutto ciò che verrà prodotto da ora in poi sotto la loro sigla.
(2008, Anticon)
01 Noni’s Field
02 Italo
03 Northern Lights
04 The River
05 Cafetorium
06 Sleeping Torpor
07 All The First Pages
08 John J. Audubon
09 Bells
10 Tower Of Babel
A cura di Emanuele Brunetto