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Andrea Laszlo De Simone – Uomo Donna

Ha senso un disco de Le Orme nel 2017? Andrea Laszlo De Simone è un cantautore che prende a piene mani dal repertorio della miglior musica italiana degli anni ’70. Basterebbe questo per descrivere Uomo Donna, suo secondo disco che ancor più che nell’esordio “Ecce Homo” riprende immaginario, tematiche, look, sonorità e cantato di quegli anni, dal prog de Le Orme a un certo Battisti.

Se questo disco fosse uscito nel 1973 staremmo tutti a gridare al miracolo, oggi invece non riesce, forse per un limite mio, a impressionarmi troppo. Non si può di certo dire che è un brutto disco o che dal vivo non potrebbe rivelare sorprese (il nostro era già dietro le pelli dei Nadar Solo, band che qualche data in giro l’ha fatta), il punto è: un disco del genere ha senso oggi, nel 2017?

Capisco la voglia di giocare con il sentimento di nostalgia degli anni passati che attanaglia un po’ tutti, il baffo e le corone di fiori, Battisti, capisco anche la voglia di riportare in auge gli anni ’70 italiani, forse troppo spesso dimenticati, in un contesto moderno dove vengono ripresi Radiohead e Verdena, capisco tutto, ma la linea che separa un disco importante da un esercizio di stile, seppur ben fatto, o da una posa è troppo sottile. Disco sicuramente godibile (la 42 Records difficilmente sbaglia un colpo) ma nulla più.

(2017, 42 Records)

01 Uomo Donna
02 Sogno l’amore
03 Vieni a salvarmi
04 Meglio
05 Solo un uomo
06 Eterno riposo
07 Questo non è amore
08 Gli uomini hanno fame
09 Che cosa
10 La guerra dei baci
11 Fiore mio
12 Sparite tutti

IN BREVE: 3/5