Se questo disco fosse uscito nel 1973 staremmo tutti a gridare al miracolo, oggi invece non riesce, forse per un limite mio, a impressionarmi troppo. Non si può di certo dire che è un brutto disco o che dal vivo non potrebbe rivelare sorprese (il nostro era già dietro le pelli dei Nadar Solo, band che qualche data in giro l’ha fatta), il punto è: un disco del genere ha senso oggi, nel 2017?
Capisco la voglia di giocare con il sentimento di nostalgia degli anni passati che attanaglia un po’ tutti, il baffo e le corone di fiori, Battisti, capisco anche la voglia di riportare in auge gli anni ’70 italiani, forse troppo spesso dimenticati, in un contesto moderno dove vengono ripresi Radiohead e Verdena, capisco tutto, ma la linea che separa un disco importante da un esercizio di stile, seppur ben fatto, o da una posa è troppo sottile. Disco sicuramente godibile (la 42 Records difficilmente sbaglia un colpo) ma nulla più.
(2017, 42 Records)
01 Uomo Donna
02 Sogno l’amore
03 Vieni a salvarmi
04 Meglio
05 Solo un uomo
06 Eterno riposo
07 Questo non è amore
08 Gli uomini hanno fame
09 Che cosa
10 La guerra dei baci
11 Fiore mio
12 Sparite tutti
IN BREVE: 3/5