Da quando, sul finire del 1990, Ani DiFranco debuttò appena ventenne col suo primo e omonimo lavoro, non è passato anno senza che la cantautrice con i natali a Buffalo si facesse viva sugli scaffali dei negozi. Album, ep, live, raccolte e svariate (nonché importantissime) collaborazioni, a sancire prima la nascita e poi l’affermazione di una delle icone al femminile più importanti della storia del rock. Fa specie, dunque, che il diciassettesimo capitolo in studio della sua discografia, questo Which Side Are You On? di inizio 2012, veda la luce ad oltre tre anni di distanza dal suo predecessore “Red Letter Year” (2008). La motivazione è probabilmente ravvisabile nella vita privata dell’artista, divenuta madre e quindi bisognosa di rallentare i ritmi per dedicarsi a tempo pieno alla sua nuova situazione familiare. Fatta questa premessa, è proprio dal titolo dell’album – e della relativa traccia – che bisogna partire: un folk tradizionale degli anni ’30 ripreso nel corso della storia da decine di altri artisti. Tra questi il vecchio Pete Seeger, folksinger classe 1919 che la DiFranco ha voluto con sé al banjo nella title track. Un virtuale passaggio di consegne, con un brano storico riadattato nelle lyrics all’attuale situazione socio-politica e, per questo, ottimo manifesto dell’intero lavoro. Un album (prodotto dal marito Mike Napolitano e pubblicato per l’etichetta di casa Righteous Babe) che nelle sue dodici composizioni presenta una donna matura nelle sue visioni e incavolata nera nei suoi intenti espressivi. Ma se la sostanza – ovvero le tematiche affrontate – è di quella bella tosta (si va dalla questione ambientale in Splinter all’aborto in Amendment, passando per la libertà sessuale in Promiscuity), la forma è invece quanto di più minimale mai proposto dalla DiFranco: chitarra e voce per lo più, come in Hearse o nella conclusiva Zoo, e poi il reggae appena accennato di J, il blues sporco e tagliente di If Yr Not, le venature jazzate di Life Boat e Unworry. “Which Side Are You On?” è un lavoro che riesce abilmente ad andare a braccetto tanto con l’intimismo di questa nuova fase della vita/carriera di Ani DiFranco quanto con la trasversalità delle parole che lo compongono, dure, crude e neanche un po’ censurate.
(2012, Righteous Babe)
01 Life Boat
02 Unworry
03 Which Side Are You On?
04 Splinter
05 Promiscuity
06 Albacore
07 J
08 If Yr Not
09 Hearse
10 Mariachi
11 Amendment
12 Zoo
A cura di Emanuele Brunetto