Era il 2000 quando gli Atari Teenage Riot decidevano di dividere le proprie strade, ponendo fine a uno dei combo elettronici più importanti di fine millennio. Poi, nel settembre 2001, Carl Crack moriva d’overdose lasciando poco futuro all’idea di un’ipotetica reunion. Trascorsi dieci anni Alec Empire, leader della formazione berlinese, si rifà sotto con una nuova line-up e una serie di date dal vivo. Fino a questo 2011 e a Is This Hyperreal?, quarto album per la band che ha dato i natali al “digital hardcore”, come piace definirlo allo stesso Empire. Al posto di Crack c’è adesso CX Kidtronik (già al lavoro in passato con Saul Williams e Nine Inch Nails) e a completare il terzetto ci pensa Nic Endo, nippo-teutonica dai natali americani che collaborava con gli ATR già a fine anni ’90, ma che oggi si prende tutto lo spazio che le serve, forte anche di numerose esperienze portate avanti nel corso degli anni (The Dillinger Escape Plan, Raveonettes, Tying Tiffany, giusto per citarne alcune). Il risultato è un lavoro che, nonostante i sostanziosi mutamenti strutturali cui è incorsa la band, non perde di vista le linee conduttrici del marchio Atari Teenage Riot: elettronica, industrial, punk, synth e hardcore si fondono in un tutt’uno che fa il paio con le tematiche affrontate nei testi. Anche in “Is This Hyperreal?”, infatti, la protesta politica e sociale è il fulcro concettuale, in linea con l’attitudine da sempre anarchica di Empire e soci. Soltanto che dodici anni fa, quando veniva pubblicato “60 Second Wipe Out” (1999), internet non aveva ancora la devastante potenza informativa e culturale di oggigiorno, tale da far divenire la rete la protagonista incontrastata delle lyrics (leggere, a mo’ d’esempio, il testo di Re-Arrange Your Synapses). La potenza e l’impatto sonoro sono quelli dei primi tre album, il melting pot c’è ancora e va dal crossover di Black Flags all’electro-clash di Shadow Identity, passando per la techno di Digital Decay. Poco presente CX Kidtronik, che non riesce suo malgrado a sostituire Carl Crack, il grosso è affidato alla voce della Endo, perfetta ed a suo agio praticamente in ogni circostanza. In più, la co-produzione è affidata a un guru dell’elettronica contemporanea come Steve Aoki (ospite anche nel brano Codebreaker), che oltre alla fase di produzione partecipa alla pubblicazione dell’album con la sua Dim Mak Records. Insomma, per questo loro ritorno in pista gli Atari Teenage Riot hanno pensato in grande, adesso non resta che disertare le discoteche e andare a vederli dal vivo.
(2011, Digital Hardcore / Dim Mak)
01 Activate!
02 Blood In My Eyes
03 Black Flags
04 Is This Hyperreal?
05 Codebreaker
06 Shadow Identity
07 Re-Arrange Your Synapses
08 Digital Decay
09 The Only Slight Glimmer Of Hope
10 Collapse Of History
A cura di Emanuele Brunetto