Fa un po’ specie pensare che quella pietra miliare che risponde al nome di Bela Lugosi’s Dead l’avevamo ascoltata finora solo in versione live, ovvero quella finita sulle varie raccolte che negli anni hanno raccontato la seminale storia dei Bauhaus. Quale miglior occasione, dunque, di un’autocelebrazione della band per rispolverare finalmente la registrazione in studio del pezzo (la stessa finita nel singolo del ’79 licenziato da Small Wonder)?
In quel 26 Gennaio 1979, quando ai Beck Studios di Wellingborough i neonati Bauhaus (che ai tempi si celavano ancora dietro il nome Bauhaus 1919, dall’omonima scuola d’architettura teutonica) incidevano i loro primi vagiti, la dedica all’attore Bela Lugosi fu ovviamente la parte più corposa e significativa del lavoro di Peter Murphy, Daniel Ash, David J e Kevin Haskins, quasi dieci minuti di danza sepolcrale con la quale stavano quasi senza volerlo segnando la propria storia.
Il resto di questo The Bela Session, EP celebrativo del quarantennale della band arrivato in concomitanza con il relativo tour che ha rivisto nuovamente insieme sul palco Peter Murphy e David J, riprende l’altro materiale inciso nella stessa session: Bite My Hip è una versione primordiale, più secca e stridente, di quella che poi passerà alla storia come “Lagartija Nick”; c’è Harry con le sue marcate inflessioni ska reggae; c’è Boys che fu b-side di Bela Lugosi’s Dead e prima testimonianza delle influenze post punk dei Bauhaus.
L’unico vero inedito della stringata tracklist dell’EP è però Some Faces, brano dal forte piglio bowieano che finisce per rendere necessario il possesso di “The Bela Session” per tutti i completisti della discografia dei Bauhaus. Un piccolo ma centrato passo a ritroso di quattro decenni nella parabola di coloro che contribuirono enormemente all’affermazione del gothic.
(2018, Leaving)
01 Bela Lugosi’s Dead
02 Some Faces
03 Bite My Hip
04 Harry
05 Boys
IN BREVE: 3,5/5