Bando agli equivoci dettati da definizioni che provano a definire l’indefinibile, questi Belle And Sebastian sono senza dubbio i più danzerecci della loro storia, a partire dal titolo stesso dell’album e dalla natura del singolo di lancio The Party Line, una electro-dance che a primo acchito fa storcere il naso ma che mano a mano finisce inevitabilmente col prendere. Lo stesso dicasi per Enter Sylvia Plath, con quello scanzonato ritmo da dancefloor che fa a pugni con la dedica alla poetessa morta suicida, per il sapore disco di The Power Of Three, per il funk patinato di Perfect Couples o per i synth – a dire il vero un po’ dozzinali – della lunghissima Play For Today. Insomma, il tentativo di far muovere su e giù il piedino c’è eccome.
Ma c’è anche dell’altro, episodi decisamente più in linea col classico sound legato al nome della band: Allie è chamber pop allo stato puro, di quello senza tempo che solo i Belle And Sebastian sanno fare. The Cat With The Cream è una ballatona infarcita di archi. Ever Had A Little Faith? è indie pop di scuola Glasgow. Ma nessuno di questi resta in testa come qualcosa di memorabile.
“Girls In Peacetime Want To Dance” ha in sé la spavalderia di un gruppo che non ha nulla da dimostrare e la voglia di provare nuove soluzioni di giovani imberbi, ma proprio per questo si attesta in una terra di mezzo che rischia di scontentare un po’ tutti: chi li segue da metà anni ’90 è un bel po’ cresciuto e non è detto abbia – come loro – tutta questa gran voglia di ballare, mentre chi si approccia solo oggi ai Belle And Sebastian richiamato dall’afflato dance del disco rivolgerà altrove le proprie attenzioni.
(2015, Matador)
01 Nobody’s Empire
02 Allie
03 The Party Line
04 The Power Of Three
05 The Cat With The Cream
06 Enter Sylvia Plath
07 The Everlasting Muse
08 Perfect Couples
09 Ever Had A Little Faith?
10 Play For Today
11 The Book Of You
12 Today (This Army’s For Peace)
IN BREVE: 2,5/5