Impegnato nel sociale, sceneggiatore e cantautore per una vita piena e utile. Ben Abraham, nuovo poeta da Melbourne, Australia, esce con Sirens, un disco perfetto per palinsesti radiofonici e per caratteri da addolcire, un tredici tracce che si guadagna da subito una piacevole accoglienza da parte dell’ascolto e – senza essere da meno – da chi è in cerca di quella delicatezza indie folk mischiata a poesia, che tanto allieta e intenerisce.
Disco, come si diceva, mischiato di stili e onde atmosferiche, lavoro che lancia messaggi e attenzioni d’amore e dove anche il nostro menestrello – ispirandosi in tralice a Glen Hansard e Guy Garvey – rilascia risposte e intimità ad una marcata solitudine malinconica che cova negli interstizi della scaletta.
Forse, scandagliando a fondo, quello che latita è una personalizzazione netta del proprio stile, ma Abraham tira fuori alcuni punti fermi come la ballatina fragile You And Me, il pop di Speak o le lucine intermittenti proiettate dalla bella I Belong To You, ed è proprio in questi episodi che il disco comincia a farti la corte, fintanto che te ne innamori.
(2016, Secretly Canadian)
01 Sirens
02 Time
03 I Belong To You
04 She
05 You And Me
06 Collide
07 To Love Someone
08 Home
09 This Is On Me (feat. Sara Bareilles)
10 Speak
11 Somebody’s Mother
12 Songbird
13 A Quiet Prayer
IN BREVE: 3/5