Ricordate quando per Beth Orton si parlava di folktronica o, in alcuni episodi, addirittura di trip hop e downtempo? Per Elizabeth quelli erano tempi da dedicare alla sperimentazione, al superamento di sempre nuovi confini sonori. Quando schiacciava l’occhiolino ai Chemical Brothers, quando la sua chitarra acustica finiva spesso imbrigliata nelle grinfie di synth e computer. Ma gli anni passano, le primavere si sommano inesorabili una all’altra ed è piuttosto normale, per un’artista dotata di strabiliante sensibilità come la Orton, riacquisire una certa intimità espressiva. Già nel 2006, con “Comfort Of Strangers”, moltissimi vezzi elettronici erano venuti meno, lasciando intendere come la maturazione umana prima che artistica stesse giungendo. Figuriamoci dunque cosa può essere oggi per Beth, a quarantadue splendidi anni e con la sopraggiunta maternità, questo Sugaring Season. Inevitabilmente le asperità sono state levigate, il filtro fra musica e parole è stato dismesso e ciò che resta sono dieci tracce di delicato folk puramente inglese (nonostante le registrazioni siano avvenute a Portland, nell’Oregon). A cominciare dall’iniziale Magpie, tutta corde pizzicate e archi, fra i quali s’interseca solo a metà brano una batteria mai invadente. C’è un pezzo meraviglioso come Dawn Chorus, decisamente drakeiana nel suo incedere. Ci sono il carillon di See Through Blue e la struggente ballata Last Leaves Of Autumn (a nostro avviso il brano simbolo di questa nuova dimensione della Orton). Ci sono, poi, anche un paio di collaborazioni illustri: vedi M. Ward, con lei nelle trame soul di Something More Beautiful (furbescamente selezionata come singolo); vedi, ancora, il collegamento al passato con Tom Rowland, uno dei due fratelli chimici, a supporto in Call Me The Breeze (furbescamente selezionata come singolo). “Sugaring Season” è un album che – già a partire dal titolo – stimola odori e sensazioni, paesaggi bucolici e freschezza autunnale. Ed è per tutto questo che la rinverdita Beth Orton ci piace davvero moltissimo.
(2012, Anti-)
01 Magpie
02 Dawn Chorus
03 Candles
04 Something More Beautiful
05 Call Me The Breeze
06 Poison Tree
07 See Through Blue
08 Last Leaves Of Autumn
09 State Of Grace
10 Mystery
A cura di Emanuele Brunetto