Solo a provare a mettere in ordine cronologico tutti gli affaires intercorsi fra gli storici protagonisti della parabola Black Flag avremmo passato due o tre notti insonni, senza comunque riuscire ad ottenere un quadro chiaro. Sarebbe passata del tutto, inoltre, anche la voglia di ascoltare questo What Theā¦, settimo lavoro della bandiera nera, a trentadue anni dal seminale āDamagedā dellā81 e a ben ventotto da āIn My Headā, ultimo sussulto dellā85.
Nel mezzo tribunali, risse, diatribe e rivendicazioni. Ma ā fortunatamente per il marchio in questione ā anche una serie di riconoscimenti tesi ad affermarne lāindelebile importanza allāinterno della lunga storia del rock. Ed ĆØ questo il motivo, tristemente solitario, per cui āWhat Theā¦ā finisce per essere preso in considerazione. Il genio distruttore Greg Ginn ha fatto terra bruciata attorno a sĆ©, rimettendosi con lāamico/nemico Ron Reyes proprio in vista di questa pubblicazione (ma liquidando anche lui subito dopo col solito fare da padre padrone che ne ha contraddistinto la carriera) e facendo a botte a suon di scartoffie coi vecchi Flag, causa il loro contemporaneo utilizzo del moniker per una serie di esibizioni dal vivo. Insomma, un gran casino.
Un casino che non ha nulla a che vedere con quello che la band proponeva strenuamente un secolo fa, quel casino programmato che li ha stampati nella memoria collettiva. āWhat Theā¦ā ĆØ un album povero sotto qualsiasi punto di vista: manca della verve urticante e dellāinquietante schizofrenia che avevano caratterizzato la parabola Black Flag negli anni ā80, manca ā nonostante Reyes faccia del suo meglio ā lāapproccio da vero e proprio frontman di Henry Rollins, manca un seppur minimo spunto teso ad attualizzarne il sound. E manca anche di quel grezzume che sarebbe stato necessario a giustificarne almeno in parte lāesistenza, a favore di una patina di lacca sotto cui muore poco a poco tutto il disco.
Probabilmente Greg Ginn avrebbe voluto dimostrare a sĆ© stesso e/o ai suoi ex compagni di essere ancora il duro di un tempo. Probabilmente era arrivato il momento di monetizzare la fama cresciuta esponenzialmente nel corso degli anni. Probabilmente la vita da pensionato di un ex punkrocker non devāessere cosƬ speciale. Probabilmente ā anzi, sicuramente ā un poā di rispetto in piĆ¹ per lāiconico marchio Black Flag doveva esserci e āWhat Theā¦ā non avrebbe mai dovuto vedere la luce.
(2013, SST)
01 My Heart’s Pumping
02 Down In The Dirt
03 Blood And Ashes
04 Now Is The Time
05 Wallow In Despair
06 Slow Your Ass Down
07 It’s So Absurd
08 Shut Up
09 This Is Hell
10 Go Away
11 The Bitter End
12 The Chase
13 I’m Sick
14 It’s Not My Time To Go-Go
15 Lies
16 Get Out Of My Way
17 Outside
18 No Teeth
19 To Hell And Back
20 Give Me All Your Dough
21 You Gotta Be Joking
22 Off My Shoulders
IN BREVE:Ā 2/5