Nel primo album che funge da presentazione per i Black Rebel Motorcycle Club, quello che si incontra al primo impatto con Love Burns è una mixture di chitarre acustiche e distorte con un suono molto americano, che però ben presto diventano noise, fanno rivivere proprio la fiamma del noise rock che si avvicina alla grande tradizione dei Jesus And Mary Chain e dei Velvet Underground. Combinano chitarre sporche e affilate acustiche, voce rauca e pesanti tamburi attraverso le loro ovvie influenze che evocano un po’ di Stooges, Lou Reed, Joy Division e Pixies. Hayes (il cantante) segue le melodie con testi introspettivi contagiati dalla psichedelica armonia che esce per esempio in Awake dopo la furiosa e impetuosa Whatever Happened To My Rock’n’Roll, singolo un po’ più commerciale. Le canzoni si susseguono con White Palms, supportata da un basso forte e saturato, passando per As sure as the sun pezzo classico e calmo che introduce Rifles, brano composto e psichedelico che crea l’atmosfera giusta nella quale si forgia l’apertura di Too real, molto beatlesiana ma con un sound soft che ritorna alle soavi melodie tipiche dei Pink Floyd, con un passo un po’ più sostenuto. Le origini si sentono in Spread your love in puro stile Velvet Underground. Le ultime due tracce sono due ballate molto belle, che completano un ottimo album che nasconde tra le righe uno slancio verso una nuova idea di noise-rock che riprende molto dalla tradizione, ma che tuttavia non si mostra come prodotto clonato senza talento. Questa valida alternativa che sta chiedendo di entrare a far parte del grande melting pot musicale americano si ritrova con una missione in più: quella di prendere la torcia dei loro illustri predecessori e perpetrare la tradizione del savage rock, agli antipodi della insipida produzione del momento.
(2000, Virgin)
01 Love Burns
02 Red Eyes And Tears
03 Whatever Happened to My Rock’n’Roll (punk song)
04 Awake
05 White Palms
06 As Sure As The Sun
07 Rifles
08 Too Real
09 Spread Your Love
10 Head Up High
11 Salvation
A cura di Lorenzo Bellini