È chiaro come gran parte del fascino (per chi lo ha mai subito) dei Gaslight Anthem sia dovuto a Brian Fallon e alla sua voce, quella croce e delizia che li ha sempre fatti accostare (troppo, davvero troppo) all’universo Bruce Springsteen. Da solista Fallon ha fatto discretamente bene col primo disco, “Painkillers” del 2016, mentre con questo nuovo Sleepwalkers qualcosa non va per il verso giusto: Fallon prova a imboccare sentieri che rinfreschino in qualche modo la sua proposta (un po’ di Motown, un po’ di AOR di quello da giubbotto di jeans e jukebox, etc.), ma nessuno di questi sembra essergli agevole, così che finisce in più momenti (vedi Neptune) per ritornare sui passi della sua band, senza però averla alle spalle e quindi con risultati decisamente più modesti. Il tour del decennale di “The ’59 Sound” lo restituirà alla dimensione che più gli si confà.
(2018, Island)
01 If Your Prayers Don’t Get To Heaven
02 Forget Me Not
03 Come Wander With Me
04 Etta James
05 Her Majesty’s Service
06 Proof Of Life
07 Little Nightmares
08 Sleepwalkers
09 My Name Is The Night (Color Me Black)
10 Neptune
11 Watson
12 See You On The Other Side
IN BREVE: 2/5