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Built To Spill – Untethered Moon

untetheredmoonDoug Martsch e i prodi Built To Spill proseguono – quasi – quanto iniziato nel lontano 1992, belle ballate, atmosfere da viaggio in Thunderbird d’epoca, brezze pop-rock che scompigliano la chioma e quelle fragranze provinciali del lontano Idaho, loro terra d’origine. E lo fanno con questo ottavo disco, Untethered Moon, legato a doppia cima con i 90’s amorevoli degli R.E.M. in Living Zoo e Another Day, dei Polvo in C.R.E.B. e certe lisciate à la Pavement in Never Be The Same.

In poche parole bella roba che gira, ma ferma nelle intenzioni e nella storia della band, non un passo in più del solito “già sentito” che non rende giustizia – comunque – ad una realtà sonora che avrebbe (ha) ancora molto da dire, ma differentemente.

Tuttavia se non si cercano rivoluzioni o miracoli last minute è un registrato che gira di suo, si lascia ascoltare e si fa accattivante con le sue belle melodie sognanti e cariche di “midwest da vendere”, un insieme di brani panacea per palinsesti FM e per pensieri da passare in rassegna in compagnia sotto stelle civettuole, vedi So e Horizon To Cliff. Per sognare, alla vecchia ma sempre buona maniera.

(2015, Warner)

01 All Our Songs
02 Living Zoo
03 On The Way
04 Some Other Song
05 Never Be The Same
06 C.R.E.B.
07 Another Day
08 Horizon To Cliff
09 So
10 When I’m Blind

IN BREVE: 3/5

Max Sannella
Giornalista e critico musicale da tempo, vivo nella musica per la musica, scrivo di suoni, sogni e segni per impaginare gli sforzi di chi dai sistemi sonori e dalle alchimie delle parole ne vuole tirare fuori il ritmo vitale dell’anima.