C’è stato un tempo, neanche troppo lontano, in cui tra Belle & Sebastian e Camera Obscura era un costante testa a testa nei cuori e nelle orecchie di quanti amavano l’indie-pop da Glasgow. A dirla tutta una “competizione” solo formale, dato che in realtà la leadership dei primi non è mai stata seriamente in dubbio. E ai Camera Obscura di Tracyanne Campbell non restavano che le briciole di un successo folgorante, una medaglia d’argento difficile da digerire per una band consapevole in ogni caso delle proprie potenzialità. Usciti di scena (definitivamente?) i Belle & Sebastian, dunque, nulla vieta che la graduatoria slitti, consegnandoli ai vertici di quel modo tutto scozzese di unire melodie ed atmosfere così diverse fra loro. Una opportunità, questa, di cui i Camera Obscura dovevano essere perfettamente a conoscenza, se è vero che con il loro quarto lavoro sulla lunga distanza sono finiti per fare meglio di quanto non siano mai riusciti a produrre. My Maudlin Career, infatti, risulta un lavoro completo e particolarmente ispirato. L’andamento scanzonato di brani come il singolo French Navy o You Told A Lie, raccoglie la ormai “storica” eredità del miglior indie-pop britannico. Abbandonate le atmosfere più scure degli esordi, i Camera Obscura virano decisamente verso la freschezza poppeggiante di band sì meno dotate ma più note. E ciò non dev’essere considerato necessariamente un demerito, dato che il tutto, unito alle qualità sopra la media della band scozzese, funge da ulteriore passepartout verso quella condizione di massimi rappresentanti (in attività) di un preciso modo di concepire l’indie. Anche gli episodi più indolenti (vedi Other Towns And Cities, Away With Murder o James), quelli che in altre circostanze avrebbero fatto urlare dalla noia, assumono nel contesto di “My Maudlin Career” un significato diverso e completamente integrato, intermezzi necessari per la creazione di quegli sbalzi umorali tanto cari ai Camera Obscura (così come ai Belle & Sebastian, per inciso). Volendo cercare il pelo nell’uovo, poi, lo si riesce pur sempre a trovare, e risiede in un impianto orchestrale – le sessioni d’archi in particolare – a volte eccessivo (The Sweetest Thing, Careless Love), frutto con ogni probabilità di una estenuante ricerca della “perfezione” che lascia perplessi. Ma noi sappiamo essere comprensivi, ed apprezziamo le intenzioni genuine della band di averci voluto dare davvero sotto con questo “My Maudlin Career”, riuscendoci peraltro. Maturità raggiunta.
(2009, 4AD)
01 French Navy
02 The Sweetest Thing
03 You Told A Lie
04 Away With Murder
05 Swans
06 James
07 Careless Love
08 My Maudlin Career
09 Forests & Sands
10 Other Towns And Cities
11 Honey In The Sun
A cura di Emanuele Brunetto