La band di Greg Gonzalez, che ha da poco toccato l’Italia registrando il sold out e ha già fatto parlare parecchio di sé, godendo di un discreto seguito soprattutto fra i giovani, arriva finalmente al primo e omonimo album. Un esordio attesissimo dopo il successo di “EP I.” del 2012, che aveva contribuito a far conoscere e diffondere non soltanto la band ma anche il genere musicale proposto: il dream pop. Un male per chi teme un’eccessiva commercializzazione del genere ma non certo per la band, che continua a riempire i locali.
È proprio con le atmosfere sognanti tipiche del dream pop che si apre Cigarettes After Sex con K., primo singolo estratto che in molti hanno quindi già avuto modo di ascoltare. Il potere della band texana sta nel saper trasportare l’ascoltatore in una dimensione parallela, fatta di voci quasi soffiate e chitarre che si limitano ad accompagnarle senza mai sovrastarle. K. (che sta probabilmente per la Kristen citata nel ritornello) è un pezzo dolce ed estremamente azzeccato, l’apertura perfetta per un disco che fin da subito palesa le sue intenzioni: far sognare l’ascoltatore, rilassarlo e accompagnarlo in un viaggio interiore e mentale.
Ma in fondo non è proprio questa l’essenza del dream pop? A Each Time We Fall In Love, una ballata romantica dalle atmosfere cupe e a tratti malinconiche che valorizza al massimo la voce di Greg Gonzalez, segue Sunsetz, dai toni decisamente più allegri e sognanti: un brano perfetto da ascoltare quando si è in viaggio, per la sua capacità di trasportare altrove l’ascoltatore. È poi il turno di quella che personalmente considero la vera perla dell’album, ovvero Apocalypse, aperta da un giro di chitarra cui s’accompagna perfettamente la voce di Gonzalez. Un connubio a dir poco perfetto, che dà vita ad uno dei pezzi meglio riusciti: “Got the music in you baby, tell me why”, recita il refrain… e sembra che i Cigarettes After Sex la musica ce l’abbiano davvero dentro!
Segue Flash, altro brano dalle atmosfere oniriche: forse sfavorito dalla posizione nella tracklist, riesce tuttavia a reggere benissimo il confronto con la traccia precedente, grazie a una performance vocale eccellente da parte di Gonzalez. Abbiamo Sweet, che parte alta e si discosta un po’ dalle altre soprattutto nella parte della strofa, ma che non manca comunque di quella dolcezza richiamata dal suo stesso titolo.
Opera House è il brano nel complesso meno riuscito, accorciato di qualche minuto avrebbe sicuramente reso meglio, tuttavia si amalgama bene al resto dell’album con quelle sue atmosfere un po’ incantate e la consueta voce soffusa di Gonzalez. Altri pezzi degni di nota sono Truly e John Wayne, per lo stile chitarristico inconfondibile e l’estrema dolcezza che le caratterizza. Chiude Young & Dumb, perfetto epilogo per un album d’esordio eccellente e coerente con le premesse.
Per chiunque ami assettarsi qualche attimo ed esplorare le zone più recondite della mente, “Cigarettes After Sex” è l’album ideale, un disco che fa viaggiare, sognare, estraniare e che va vissuto ancor prima che ascoltato. I Cigarettes After Sex sembrano avere un po’ tutti gli elementi adatti per “funzionare”: testi romantici ma che non scadono mai nello sdolcinato o nel banale, atmosfere trasognate e a tratti malinconiche, voce e strumentazione che si fondono in un tutt’uno. Un album decisamente consigliato, per gli amanti del genere e non.
(2017, Partisan)
01 K.
02 Each Time You Fall In Love
03 Sunsetz
04 Apocalypse
05 Flash
06 Sweet
07 Opera House
08 Truly
09 John Wayne
10 Young & Dumb
IN BREVE: 4/5