Lotta Sea Lice, peraltro, non è che giochi carte inattese, sull’effetto sorpresa o altro, fa quello che ci saremmo aspettati potessero fare ‘sti due ragazzi chiusi in una stanza con le chitarre fra le braccia: ibridazioni indie folk (Continental Breakfast), country (Blue Cheese) e indie rock (Over Everything), attitudine slacker come se non ci fosse un domani e una sinergia fra i protagonisti che a sentirli adesso sembra una cosa talmente naturale da chiedersi perché non sia successa prima. I due si rincorrono per l’intero album, si citano reciprocamente e si scambiano i ruoli di voce principale e accompagnamento.
Il songwriting dei pezzi pare molto più appannaggio di Kurt che di Courtney, perché l’imprinting chitarristico di Vile è deciso, c’è una certa vena psych (la sua) che fa capolino qua e là e, più in generale, manca quell’ironia tagliente che è un po’ la cifra della Barnett. Ma i due mostrano ampiamente di meritarsi ciò che hanno e sarebbero sufficienti due pezzi come Let It Go e On Script a giustificare da soli l’intera esistenza di questo lavoro.
Un album che recita un copione che conoscevamo già perché recitato alla perfezione da entrambi nelle rispettive prove in solitario, in cui forse Kurt e Courtney avrebbero dovuto e potuto rischiare qualcosina in più per far emergere il disco non solo come mero divertissement collaborativo. Ma, badate bene, quest’album non era rivolto a noi: è per loro, è una birra in sala prove, un hot dog fuori dalla metro, quattro chiacchere al parco in un giorno festivo, niente di più. Quindi, va benissimo così.
(2017, Matador)
01 Over Everything
02 Let It Go
03 Fear Is Like A Forest
04 Outta The Woodwork
05 Continental Breakfast
06 On Script
07 Blue Cheese
08 Peepin’ Tom
09 Untogether
IN BREVE: 3,5/5