Ci sarà pure un motivo se gli artisti che fanno hip hop non vanno poi molto d’accordo coi rocker. Diversa concezione dello strumento/arte musica, diverso modo di approcciarsi ad esso. Di conseguenza, ci sarà anche un motivo se i Dälek (MC Dälek e Dj Oktopus), invece, con chi fa rock riescono persino a lavorarci. Vedi Mike Patton, l’ex Faith No More ora guru della Ipecac che li ha voluti con se nella propria etichetta. Vedi King Buzzo, che coi suoi Melvins c’è andato pure in tour insieme. Vedi i Faust di Jean-Hervé Peron, che col duo del New Jersey hanno inciso “Derbe Respect, Alder” nel 2004. Vedi, in generale, il rispetto provato per i loro lavori da larga fetta di un pubblico sicuramente non incline ad ascolti hip hop. Ed è facile comprendere il motivo di questa diversa considerazione: basta aver ascoltato i loro album dal 1998 ad oggi, ovvero a questo Gutter Tactics, per rendersi conto di come i Dälek abbiano un modo tutto loro di fondere hip hop e generi diametralmente opposti in un miscuglio più unico che raro. “Gutter Tactics” in questo non fa differenza, anzi accentua dove possibile lo sperimentalismo, presentando elementi tra i più disparati. Le rime al fulmicotone tipiche del genere in questione sono sputate su basi poco yo yo e piuttosto “rumoristiche”, pescate da Oktopus nel grande mare del rock e suoi derivati. Ne sono esempi il substrato shoegaze di un brano come Atypical Stereotype, il crudo industrial di No Question, Armed With Krylon o Los Moacheteros / Spear Of A Nation, le divagazioni trip hop degli oltre otto minuti di Who Medgar Evers Was…, il noise stridente amalgamato all’istinto hardcore di Street Diction oGutter Tactics, l’etereo ambient di A Collection Of Miserable Thoughts Laced With Wit. In tutto ciò, MC Dälek non sta certo a guardare: i testi sono vere e proprie bombe atomiche contro il sistema, perfetto trait d’union con la migliore tradizione hip hop e rap. Provare per credere, è sufficiente leggere le parole dell’opener Blessed Are They Who Bash Your Children’s Heads Against A Rock, un attacco frontale e sfrontato all’amministrazione americana, con tanto di elencazione dei “misfatti” più gravi di cui – secondo i Dälek – si sono macchiati gli U.S.A. nel corso della propria storia. E poi l’atmosfera che pervade l’intero lavoro: metropolitana, underground, decadente, buia, malata, apocalittica, da guerriglia urbana. E’ per questo che la catalogazione sotto la voce “hip hop” finisce per lasciare il tempo che trova, per un album (ed in generale un band) che dimostra ad ogni uscita discografica di conoscere il fatto proprio in termini assoluti, senza sentire la necessità di essere etichettata sotto questa o quella dicitura.
(2009, Ipecac)
01 Blessed Are They Who Bash Your Children’s Heads Against A Rock
02 No Question
03 Armed With Krylon
04 Who Medgar Evers Was…
05 Street Diction
06 A Collection Of Miserable Thoughts Laced With Wit
07 Los Moacheteros / Spear Of A Nation
08 We Lost Sight
09 Gutter Tactics
10 2012 (The Pillage)
11 Atypical Stereotype
A cura di Emanuele Brunetto