Non tutto nelle vendite discografiche ha un criterio, il pubblico è spesso volubile e condizionato da diverse circostanze, senza tralasciare il fattore random che attribuisce ad alcuni un successo immotivato e ad altri un incomprensibile oblio eterno. In questa zona grigia di successo medio-basso si sono sempre posizionati i Dave Matthews Band e, riflettendoci, è davvero un peccato.
Dal 1991 a oggi, la jam band della Virginia è sempre stata fedele alla sua inconfondibile impronta a metà tra il folk, il rock, il funk e il jazz senza mai ripetersi. Come Tomorrow, arrivato dopo sei anni di silenzio, è un album romantico ma non stucchevole. È delicato grazie alle digressioni vocali crude di Dave Matthews nella opening track Samurai Cop (Oh Joy Begin), sognante come i riverberi corali di Can’t Stop, elegante per merito della sezione ritmica di Carter Beauford e Stefan Lessard> (Virginia in The Rain), composto in gran parte di pezzi già appartenenti al repertorio della band statunitense come Can’t Stop e Idea Of You, in cui fa la sua ultima apparizione il sassofono di LeRoi Moore, rimasto vittima di un incidente stradale nel 2008 (circostanza che riporta alla mente il sax di Calrence Clemmons in “Land Of Hope And Dreams” di Bruce Springsteen, incisa prima della sua morte e apparsa in “Wrecking Ball” nel 2012).
“Come Tomorrow” probabilmente passerà inosservato, come la maggior parte dei lavori di Dave Matthews e compagni, ma volete mettere la meraviglia di un disco scritto per intero da musicisti in carne e ossa e suonato con strumenti veri? Solo questo, dovrebbe valerne l’ascolto.
(2018, RCA)
01 Samurai Cop (Oh Joy Begin)
02 Can’t Stop
03 Here On Out
04 That Girl Is You
05 She
06 Idea Of You
07 Virginia In The Rain
08 Again and Again
09 bkdkdkdd
10 Black and Blue Bird
11 Come On Come On
12 Do You Remember
13 Come Tomorrow
14 When I’m Weary
IN BREVE: 3/5