Descrivere il panorama di appartenenza delle Death Valley Girls non è affatto facile: Under The Spell Of Joy si presenta come un incantesimo che fonde garage, psych rock, free jazz e proto-punk di fine anni Sessanta, che rimanda ai Velvet Underground e al sound sporco degli Stooges, a loro sempre cari (Iggy Pop era perfino stato protagonista del video di un loro singolo). Non si può parlare di nostalgia o di revival, ma di sonorità non per tutti: a tratti si avvicinano pericolosamente al confine del “già sentito”, a tratti sorprendono con il sax protagonista di The Universe o che duetta con le chitarre nella title track garage Under The Spell Of Joy, qualche sferzata punk à la Bikini Kill in 10 Day Miracle Challenge e la chiusura ipnotica Dream Cleaver. Al netto di qualche leggerezza, si tratta di un disco coerente, le cui tracce avranno senz’altro un’ottima resa dal vivo, e ricco di spunti interessanti che tuttavia potevano essere gestiti meglio per un esito superiore.
(2020, Suicide Squeeze)
01 Hypnagogia
02 Hold My Hand
03 Under The Spell Of Joy
04 Bliss Out
05 Hey Dena
06 The Universe
07 It All Washes Away
08 Little Things
09 10 Day Miracle Challenge
10 I’d Rather Be Dreaming
11 Dream Cleaver
IN BREVE: 3,5/5