Dopo tre anni di assenza ritornano Federico Fiumani e i Diaframma. Il nuovo disco si intitola Niente di serio ed è un album lieve, diretto, pop, “senza peso”, anche se fatto di una leggerezza diversa da quella a cui ambirono i Marlene Kuntz. Fiumani ci offre un lavoro estraneo agli stilemi dell’ultimo indie-rock nostrano: dalla sua voce “brutta” traspaiono la sua simpatia umana, la sua calma, la sua originalità. “C’è stato un tempo dove i miei migliori amici erano i Ramones, ed ogni loro disco era una festa”, canta Fiumani in Grande come l’oceano. “Erano anni di orgogliosa solitudine”, continua, facendo forse riferimento a quel tempo in cui il “genere” musicale era espressione di un mondo a sé stante, fatto di comportamenti, musica, attitudine, necessità, mode. Quella che affiora in questo disco, infatti, è la nostalgia allegra di un ex-punk (“Volevo cambiare, ma sono qua”, recita il verso che chiude il disco). Così dannatamente refrattario a ogni parte di realtà, il cantautore fiorentino sembra parlarci e cantare da una solitudine serena, in un equilibrio disincantato. Certo, se immaginassimo di avere a che fare con un gruppo a noi sconosciuto, guarderemmo sicuramente con minore trasporto ad alcuni momenti del disco, ma è lo stesso Fiumani a invitarci a prenderci/prenderlo meno sul serio. Soprattutto perché è quel “sale delle parole”, cantato in Tempesta nel mio cuore, a non lasciare insipido neanche un pezzo di questo album, al di là degli arrangiamenti, e senza la solita litania del rocker maledetto o visionario. “Niente di serio” è un disco di pop divertente, colorato, istintivo e mai frivolo. Lontano dal pop cui siamo – purtroppo – abituati, dal noise-rock che finisce a Sanremo e dai “talenti” stampati in serie dagli show musicali via satellite, fabbriche di novità senza storia né personalità. E’ opinione diffusa che i Diaframma siano stati sottovalutati o comunque presi poco in considerazione. Per quanto ci riguarda ci troviamo perfettamente d’accordo con quel verso di una loro canzone di qualche anno fa che diceva: “E’ un peccato per davvero, non ha mai venduto un cazzo la new wave”.
(2012, Diaframma Records)
01 Vivo così
02 Entropia
03 Absurdo metalvox
04 Madre superiora
05 Energia del rock
06 Niente di serio
07 Nilsson
08 Tempesta nel mio cuore
09 Carta carbone
10 Grande come l’oceano
11 Anime morte
12 Un orologio rotto
A cura di Gian Michele Pedicini