Se c’è un artista, nel panorama italiano, che ha saputo rendere complementari meglio di chiunque altro musica e parole, questo è Emidio Clementi. Con i Massimo Volume ha dato vita e corpo a una formula, quella dello spoken, estremamente espressiva. Parallelamente, Clementi ha da sempre coltivato la sua propensione per la letteratura pubblicando romanzi e racconti e, soprattutto, portandoli in giro nella forma del reading con accompagnamento musicale. Era stato così, di recente, con “La ragione delle mani” ed è così adesso per Notturno Americano.
Le radici di “Notturno Americano” affondano parecchio in là negli anni, quando Clementi fece conoscenza con l’opera di Emanuel Carnevali, poeta e scrittore italiano che ebbe a inizio ‘900 una tormentata esperienza da migrante negli Stati Uniti. “Il primo Dio” dei Massimo Volume, uno dei brani più intensi contenuti nel capolavoro della band “Lungo i bordi” (1995), parlava già di Carnevali (…Emanuel Carnevali, morto di fame nelle cucine d’America, sfinito dalla stanchezza nelle sale da pranzo d’America…).
In generale, la letteratura di Carnevali ha rivestito un ruolo di primo piano nella formazione culturale di Clementi, arrivando fino alla stesura di questo “Notturno Americano”, un incontro fra brani originali dello scrittore e altri dello stesso Clementi. Un incontro empatico che acuisce ancora una volta la forte immedesimazione di Emidio in Emanuel e fra le rispettive vicende di vita. Con “Notturno Americano” Clementi diventa alter ego moderno di Carnevali, se ne fa portavoce, della rabbia, della frustrazione, dei fallimenti, delle piccole e infinitesime gioie che una vita di stenti e mancati riconoscimenti regala.
L’accompagnamento musicale c’è anche stavolta (così come la pubblicazione su disco di cui ci occupiamo qui), ma a parlare di semplice accompagnamento non si centra il punto: Corrado Nuccini ed Emanuele Reverberi, già in una band come i Giardini di Mirò che – specie a inizio carriera – nelle trame del proprio post rock ha una forte componente cinematica, supportano i versi di Clementi ricalcandone i toni, dove serve enfatizzare, dove serve fare un passo indietro, dove serve anche spezzarla la voce di Emidio.
Fiati, archi, flebili loop elettronici, chitarre piene zeppe di effetti e tutto quanto necessario al raggiungimento dello scopo. Per chi crede che un reading lungo un’ora possa finire per stancare, l’invito è quello a seguirlo dal vivo. Ne riparliamo dopo.
(2015, Santeria / Tannen / Audioglobe)
01 1914
02 New York
03 America!
04 Continuai a cambiare lavoro
05 I camerieri
06 Chicago
07 Chanson de Blackboulé
08 Carnevali a Milwaukee
IN BREVE: 3,5/5