Con appena due album, “If You Leave” (2013) e “Not To Disappear” (2016), gli inglesi Daughter sono riusciti a dare vita al loro piccolo e riconoscibilissimo pianeta indie folk, divenendo in breve una delle – se non la – realtà più incisive nella loro galassia di riferimento. Tutto ciò sebbene il sophomore avesse parzialmente frenato l’evoluzione del trio, fin troppo ancorato a una formula in cui l’espressività di Elena Tonra ha fatto il buono e il cattivo tempo.
Toccava a lei, dunque, dare una svolta. Solo che Tonra, invece di rimettersi in pista con i compagni Igor Haegeli e Remi Aguilella, è uscita a sorpresa e con pochissimi giorni di preavviso con il suo debutto da solista sotto il moniker Ex:Re, colonna sonora ideale del primo freddo pungente della stagione più buia dell’anno. Quello che Elena ha portato a compimento con Ex:Re è stato un lavoro su se stessa e sui filtri che con i Daughter l’hanno spesso resa criptica, puntando a un approccio più diretto e musicalmente minimale.
Il blu elettrico dell’artwork trova corrispondenza nella sostanza di un album in cui l’amore cantato da Elena è brutalmente doloroso, con intorno una (o magari più, chi lo sa) città bagnata da un’atmosfera plumbea e immersa in un silenzio spettrale. Ed è così che i synth soffocanti del singolo Romance aprono la strada a una serie di tracce che toccano per la tangente la sfera trip hop, vedi The Dazzler e soprattutto Liar, in cui la sezione ritmica è una chiara dichiarazione d’intenti.
I sussulti rispettivamente jazzati ed elettrici di New York e I Can’t Keep You danno spessore e movimento a una proposta che nei Daughter ha peccato proprio in quanto a diversivi e che qui, invece, vibra dal primo all’ultimo dei suoi quarantasette minuti, quando Elena chiude il disco in discesa e in sottrazione con il quasi-spoken di My Heart.
“Ex:Re” ha così abbattuto gli argini che nei Daughter trattenevano le lyrics di Elena Tonra, facendole raggiungere un fondamentale upgrade nella scrittura e una definitiva personalizzazione dei brani, evidentemente – e non più solo apparentemente – intimi al punto da mettere in rilievo i contorni di un’artista pressoché nuova. Con una Tonra mai prima così in forma, i Daughter potrebbero anche assentarsi per chissà quanto.
(2018, 4AD)
01 Where The Time Went
02 Crushing
03 New York
04 Romance
05 The Dazzler
06 Too Sad
07 Liar
08 I Can’t Keep You
09 5AM
10 My Heart
IN BREVE: 4/5