Nell’ultimo gettone dei Faust in Italia, Jean-Hervé Peron sbraitava stregato: “Questo non sono io, questo non è reale, non ci sono chitarre, non è musica. Io non sono qui, voi tutti non siete qui, questo non è uno spettacolo, questo è il buio”. Illusione, teatro, artificio. Una colomba della pace surrealista stretta tra le mani di Jean-Hervé e poi lasciata volteggiare in aria, libera, nerissima. I Faust di nuova generazione sono un po’ questo: un’illusione che cerca ristoro. Un artificio che sgomita per arrivare. Un personaggio in cerca d’autore, detto alla pirandelliana. Non sempre ci riescono i franco-tedeschi, “Disconnected”, forse per sua stessa natura, tentava d’erigere un muro tra musica e ragione, e farne così un manifesto troppo vago ed evanescente. Questo C’est Com… Com… Compliqué, poi, è il delirio di un sordo che riacquista l’udito solo per i pochi secondi di un stridente frastuono. E balbetta “è… è complicato”. Così com’è complicata la musica dei Faust. Un’avanguardia che, vedova dalla stagione d’oro del kraut e dei movimenti sessantottini, è rimasta come una vecchia donna agghindata ancora dei vestiti che una volta erano shock, ma che oggi forse solo vintage. Sono ben nove i pezzi dell’album, un’infinità se paragonati ai sei di “Disconnected”. E c’è in Peron, Diermaier e Cambuzat la voglia di suonare a occhi chiusi. Senza dare spiegazioni, senza girarci attorno, portando dentro tutto: sbuffi, pezzi di parole in francese, lamenti, digeridu, campane, gong, trombe, crepitii di batteria, chitarre apocalittiche, freddo, caldo, sudore e antisettico da laboratorio. Ed è davvero complicato, dunque, trovare un volto alla loro musica, o quanto meno un ruolo in data 2009. Perché se la psichedelica è un ricordo, lo è pure la progressive, e naturalmente il rock dei crauti. Ed il rischio è quindi che il pennuto surrealista, dalle piume nerissime, una volta in volo, finisca per picchiare contro un muro. Ed il personaggio vagare per mille anni in cerca del suo autore. Si, è complicato. Ma loro sono i Faust e non hanno mai percorso scelte facili. Non saprebbero vivere altrimenti.
(2009, Bureau B)
01 Kundalini Tremolos
02 Accroché à Tes Lèvres
03 Ce Chemin Est Le Bon
04 Stimmen
05 Petits Sons Appétissants
06 Bonjour Gioacchino
07 En Veux-tu Des Effets, En Voilà
08 Lass Mich (Original Version)
09 C’est Com… Com… Compliqué
A cura di Riccardo Marra