Félix Blume si definisce sound artist e sound engineer nella breve biografia corredata a questo suo Death In Haiti: Funeral Brass Bands & Sounds From Port Au Prince. E l’ascolto conferma, in toto, le due doti qui espresse – a un livello altissimo. Per chi scrive, sinceramente, non è molta l’esperienza coi cosiddetti field recordgins, ma l’emozione non può essere legata in modo talmente miope alla conoscenza da occultare la bellezza di un’operazione rara, pura, potente.
Il francese nato nel 1984 è volato ai Caraibi per registrare il suono di “15 morti, 15 funerali, 16 processioni funebri, 1 processione senza morto, 5 chiese, 1 cimitero, 1 veglia”. Il risultato, assemblato su quindici ore complessive di materiale raccolto nel Dicembre 2016, è una celebrazione della vita che rivela la grandissima attenzione del Nostro nei confronti della componente visiva, per così dire, della musica. Non è un caso che l’opera sia corredata da un diario fotografico – ma le fotografie, in realtà, giungono quasi in secondo piano sull’esperienza che gli occhi e la mente fanno sul semplice ascolto.
L’album, dichiaratamente una “controparte aggiornata” dell’arcinota “Music Of New Orleans”, comincia in effetti con il bellissimo jazz della Maestro Walter’s Brass Band – che ricalca in toto gli stilemi statunitensi con PRAN KWA MWEN. Tutto il disco alterna queste sortite con la parola della gente di Haiti: preghiere, racconti, testamenti – quando non si tratta di lamenti, pianti disperati. Blume centellina comunque con dolcezza ed enorme rispetto il dolore altrui, consegnando due unici momenti di lancinante strazio: Maestro Turenne’s Brass Band “LOT BO RIVYE A” e Cries. I fiati delle processioni riportano il registro su note più lievi ogni qual volta le lacrime stanno quasi per vincere l’ascoltatore, fino a concludere il lotto (quaranta minuti in totale) con una barzelletta. Geniale.
In “Death In Haiti: Funeral Brass Bands & Sounds From Port Au Prince” esistono vita e morte ad uno stadio incredibilmente presente. Sembra di essere lì, per strada, alla sepoltura. Non c’è bisogno di vederlo stampato: lo vedi già, serrando le palpebre in cuffia. Félix Blume riesce nella gloriosa impresa di non banalizzare, né in un senso né nell’altro, l’unico avvenimento certo dell’esistenza di ognuno: la fine della stessa. E lo fa con cautela e decisione al contempo, restituendo – dopo un mese trascorso su un’isola – un tragitto che non solo riguarda ognuno, ma attraversa chiaramente le epoche e i continenti. Tra le cose più belle del 2018. Commovente.
(2018, Discrepant)
01 Maestro Walter’s Brass Band “PRAN KWA MWEN”
02 Wake
03 Piano And Screaming
04 Funeral Procession “AMI FIDÈLE ET TENDRE”
05 Last Prayer
06 Prayers, Singings And Maestro Midouin’s Saxophone Solo
07 Maestro Walter’s Brass Band “MOURI JODI”
08 Last Words
09 Maestro Turenne’s Brass Band “LOT BO RIVYE A”
10 Marijuana, Rhum And Music Around The Grave
11 Maestro Ronald’s Brass Band “JESUS SAUVEUR”
12 Cries
13 Maestro Turenne’s Brass Band “PITYE”
14 Blagueur Ti Batau, Last Joke
IN BREVE: 4/5