In parecchi conoscono i Filter a causa del successo del singolone “Take A Picture” quasi dieci anni fa e sono probabilmente ignari della vera natura del combo capitanato dall’ex Nine Inch Nails Richard Patrick. Una carriera iniziata nel 1993 e che ha finora soltanto quattro lavori in studio, basata fondamentalmente su un hard-rock informato da “wall of sounds” imponenti e parecchio inclini a certo alternative-metal e dalle palesi reminiscenze industrial, senza mai occultare la propensione alla melodia vocale. Nel 2008 ci ritroviamo a dover fare i conti con la ricerca di un nuovo successo di classifica con questo Anthems For The Damned, chiaro manifesto d’intenti degli attuali Filter. A farla da padrone qui sono le canzoni facili, lo scarso impegno negli arrangiamenti, la copiosa perdita di quella componente industriale che tanto ben calzava all’interno dello stile del gruppo. Patrick tenta in tutti i modi di rifilare il ritornello che possa piacere ad ascoltatori disimpegnati e potenzialmente potrebbe riuscire a far breccia. Osservato in termini qualitativi quindi “Anthems For The Damned” è la pubblicazione peggiore della band dagli esordi ad oggi: la necessità di accattivare un più ampio bacino di ascoltatori porta i nostri fare un po’ i ruffiani commettendo così qualche pesante passo falso (Kill The Day), momenti a metà tra il riempitivo ed il potenziale pezzo da novanta (Only You necessitava uno sviluppo più curato), qualche song un po’ stanca ma pur sempre dignitosa (Cold (Anthem For The Damned), Hatred Is Contagious). I Filter si impantanano così più del dovuto nella fanghiglia dell’easy-listening che predilige l’immediatezza del ritornello anziché la durevolezza di un’intera ‘opera. Non tutto è da gettare via ed in qualche modo l’armata (disarmata) guidata da Patrick se la cava con canzoni buone senza però stenderci, anche quando irrompono le incalzantiWhat’s Next e The Take. Soldiers Of Misfortune, Lie After Lie, The Wake, In Dreams piacciono ma non catturano fino in fondo, ma di dcerto sollevano le sorti di un lavoro che, altrimenti, sarebbe filato liscio senza lasciare il minimo ricordo. Dismessi i panni più metallari, dei Filter non ci resta che una band di hard-rock moderno come ce ne stanno molte a zonzo, soprattutto se si guarda al panorama presunto post-grunge, capitanato attualmente dagli Alter Bridge. Non un definitivo capitombolo ma di certo questo nuovo capitolo ci consegna una band in parte appagata dal successo passato e che appare ora più intenta a svolgere il minimo sindacale anziché impegnarsi a dare luce a musica di alto livello. Chi si contenta gode, ascoltatori compresi.
(2008, Pulse Recordings)
01 Soldiers Of Misfortune
02 What’s Next
03 The Wake
04 Cold (Anthem For The Damned)
05 Hatred Is Contagious
06 Lie After Lie
07 Kill The Day
08 The Take
09 I Keep Flowers Around
10 In Dreams
11 Only You
12 Can Stop This
A cura di Marco Giarratana