James Stewart non la finirà mai di idolatrare Ian Curtis, questo è chiaro come la luce del sole. Lo fa da anni con la sua creatura, gli Xiu Xiu, unendo testi di curtisiana memoria ad atmosfere sonore degne del confronto. C’ha addirittura intitolato una canzone col nome del compianto frontman dei Joy Division, quella “Ian Curtis Wishlist” contenuta in “A Promise” del 2003. E se si ritrova – come nell’ultimo periodo – in pausa dalla sua one man band (l’uomo in questione è ovviamente lui stesso), non pensa di fare altro che mettere in piedi una nuova formazione, i Former Ghosts, per pubblicare un album, Fleurs, che ancora una volta palesa la sua totale devozione artistica verso Curtis. In realtà stavolta Stewart non è solo come negli Xiu Xiu, e i personaggi con cui collabora non sono dei meri turnisti ma parti integranti del progetto. Nello specifico Stewart si accompagna qui a Freddy Ruppert, polistrumentista ex This Song Is A Mess But So Am I, e all’eterea cantante Nika Roza Danilova, ventenne già nota ai più come Zola Jesus. Il risultato che viene fuori dalla somma di tutti questi elementi è un po’ come se i Joy Division si fossero evoluti in New Order senza perdere Ian Curtis e acquisendo al contempo la figlia non riconosciuta di Nico (sì, coincidenza vuole che la ragazza si chiami Nika). Il post-punk lascia spazio al programming e ai sintetizzatori di Ruppert e Stewart che, c’è da scommetterci, devono aver giocato davvero parecchio coi loro laptop, data la mole di inserti sovrapposti e mischiati fra loro che riempiono e impregnano le dodici tracce dell’album. Le lunghe parti prive di voce si stagliano occasionalmente in territori ambient (Choices), mentre fanno frequentemente capolino quei beat da videogame tanto cari a Stewart e spesso proposti con gli Xiu Xiu (I Wave, Hello Again). Il resto sono basi campionate rese magnifiche dalle voci intrecciate dei protagonisti. E se dello stile canoro di Stewart si conosceva praticamente tutto, facendo apparire il suo lavoro in “Fleurs” come ordinaria amministrazione, è la performance della giovanissima Nika a sconvolgere positivamente. Prendete un brano come The Bull And The Ram, in cui è messa in evidenza la voce gotica e funerea della ragazza: sarà impossibile non innamorarsene.
(2009, Upset The Rhythm)
01 Us And Now
02 Hold On
03 Mother
04 Choices
05 In Earth’s Palm
06 I Wave
07 Dreams
08 Unfolding
09 Flowers
10 The Bull And The Ram
11 Hello Again
12 This Is My Last Goodbye
A cura di Emanuele Brunetto