Periodicamente spunta un qualche articolo che annuncia la morte del rock (poi ne spunta qualche altro che riferisce che è rinato, presentando come prova patetiche band alla moda) e, pensandoci, si può concordare sul fatto che, se non è morto (e non lo è), benissimo non sta. L’originalità di questi tempi spesso sta altrove e tra gli artisti veramente popolari pochi fanno rock, se non inteso in senso lato. Frank Carter con questo nuovo progetto (lo ricordiamo come frontman di Gallows e Pure Love) non fa molto per smentire l’assunto di cui sopra, sfoderando una via di mezzo tra l’hardcore dei Gallows e un hard rock in tempo medio ammiccante al mercato. Carente di pezzi memorabili, talvolta si salva per la personalità di Carter, che però non riesce a trascinare questo Modern Ruin fuori dalla palude della mediocrità.
(2017, International Death Cult)
01 Bluebelle
02 Lullaby
03 Snake Eyes
04 Vampires
05 Wild Flowers
06 Acid Veins
07 God Is My Friend
08 Jackals
09 Thunder
10 Real Life
11 Modern Ruin
12 Neon Rust
IN BREVE: 2/5