Sono solo in tre ma battono come una linea di produzione siderurgica, la loro voracità d’azione si muove dietro un mix di rap-metal, noise, post hardcore che trancia qualsiasi cosa incontri, uno switch(are) continuo tra furie stile Rage Against The Machine in Reference Point Zero, UDS in Grass Parade e la Henry Rollins Band in Miner’s Gruel, tredici brani a maglio che non passano in silenzio, neanche a togliere il volume allo stereo.
Sono i Gallesi Future Of The Left con The Peace & Truce Of Future Of The Left, quasi una soundtrack ossessiva-urbana che martella, sobbalza, trita l’ascolto con le sue divagazioni industrial, le proprie rabbie, fobie, disagi di una generazione in fuel permanente, nessun ritornello ma una marcia forzata di ritmo e bava alla bocca contro tutto e tutti. Sì, possiamo ben dire una macchina da guerra sonica che attraversa lo stereo come un panzer imbestialito, ma anche un disco dove pogare è un rituale sacrificale impossessato, un luogo in cui sfogare le proprie frustrazioni contro le “macchine del potere” è Bibbia, solamente Bibbia.
Andrew “Falco” Falkous a voce/chitarra, Julia Ruzicka a basso/tastiere e Jack Egglestone alla batteria sono un unico corpo da combattimento, un muro di suono che con l’ingranaggio stritolante di Running All Over The Wicket, l’oscura maestosità doom di Back When I Was Brilliant o il battuto di 50 Days Before The Hun fa male. Quando arriva trafelata la coltellata punk di Proper Music è la fine totale: maneggiare con cura.
(2016, Prescriptions)
01 If AT&T Drank Tea What Would BP Do
02 In A Former Life
03 Running All Over The Wicket
04 Miner’s Gruel
05 Grass Parade
06 The Limits Of Battleships
07 Back When I Was Brilliant
08 Eating For None
09 Reference Point Zero
10 White Privilege Blues
11 50 Days Before The Hun
12 Proper Music
13 No Son Will Ease Their Solitude
IN BREVE: 3/5