I Gossip. Nulla che non sia stato già sentito. Beth Ditto. Il mostro, decisamente oversize, che si autoalimenta con la sua pubblicità. Non staremo qui a contrastare, polemizzare, sottolineare, le loro affermazioni su quanto siano punk. Vi proponiamo solo il loro ultimo lavoro Music For Men. La magistrale produzione di Rubin, l’uomo che domò i Red Hot Chili Peppers proponendoli al mercato globale, pone il disco in una condizione di equilibrio perfetto: un pout pourrì insignificante e contraddittorio supportato da una musichetta orecchiabile ma in fondo poco consistente. Ovviamente questo è retto solo dalla superba voce della Ditto che, in quella cassa davvero enorme, risuona veramente bene. Citazioni glam, disco glam, iperglam, superglam… e giù via sino al copiato anni ’70 che fa sempre bene. Ma c è anche un altro giochino vecchio come il cucco: l’ invadenza elettronica del synth contro le chitarre dure, ruggenti, infuocate, feroci ( che per altro stanno in piedi per sbaglio)… insomma, quello che viene definito come “il suono ingannevolmente pop che cela una complessità di suoni ardui, in labile armonia o sapiente contrasto, propria dei veri duri” e bla bla bla… Ecco a voi dunque, un sapiente gioco, tra produzione e marketing, che tenta di mascherare un talento incerto. La trasgressione e la grinta, oltre che di sostanziale consapevolezza, mancano anche di ironia e diventano irrevocabilmente imbarazzanti e prevedibili. Confuso, mascherato, a volte snervante, comunque sia il disco sta in piedi. Non c è dubbio alcuno. Come da copione venderà, e loro faranno un tour promozionale con concertoni, concertini, apparizioni in tv, interviste, foto, polemiche e “gossip”. Ma quando torneremo ad avere sensibilità al veramente bello che ci farà commuovere davanti alle forme inedite dell’arte, in questo caso della musica? Quando torneremo a fare rumore per il puro gusto di farlo, smettendola di prenderci così tanto sul serio, e risultare per caso coerenti? Quando sapremo ascoltare un concetto armonico e strutturato che non sia ancora “grasso è bello”? Perché la verità più contemporanea è che grasso è malato.
(2009, Columbia)
01 Dimestore Diamond
02 Heavy Cross
03 8th Wonder
04 Love Long Distance
05 Pop Goes The World
06 Vertical Rhythm
07 Men In Love
08 For Keeps
09 2012
10 Love And Let love
11 Four Letter Word
12 Spare Me From The World
A cura di Vittoria Strazzeri